Gli Stati Uniti chiudono in bellezza una rassegna iridata a cui si sono presentati con insolità umiltà ("Siamo battibili", diceva coach K, il santone di Duke che ai Mondiali del 2006 chiamava gli avversari col numero della maglia) e con l'idea di dover affrontare i padroni di casa della Spagna in finale. Gli iberici la finale invece l'hanno seguita (forse) dalla tv e gli USA danno spettacolo, con la miglior partita della manifestazone, conquistando l'oro in una finale che è durata 5 minuti, l'arco di tempo in cui Teodosic ha illuso la Serbia, prima che coach K chiudesse la strada per il canestro con l'ingresso di Cousins e Kyrie Irving e James Harden cominciassero a martoriare il canestro serbo.
Primo quarto Kenneth Faried apre le danze con un tiro dalla media distanza. La Serbia replica sull'asse Teodosic - Kalinic. Il play del CSKA è oggetto delle attenzioni speciali della difesa americana, che tenta di soffocare sul nascere le trame offensive della Serbia. Teodosic non si lascia intimidire e con una micidiale penetrazione porta avanti i suoi. Il vantaggio della Serbia dura poco, annullato da un gioco da 3 punti di Harden. L'inventiva serba continua però a creare grattacapi alla difesa di coach K, con l'ex Benetton Markovic spina nel fianco. I serbi doppiano gli Usa con 4 punti consecutivi di Bjelica (5-10), mentre coach K comincia a ruotare i lunghi: fuori Davis, dentro Cousins, che però comincia facendo solo danni. Il coach di Duke è costretto a chiamare time out. Teodosic è sempre caldo (5-12) e Irving, per tenere alto il morale, lo sfida in 1vs1 per il primo canestro della sua partita, ma i lunghi serbi sembrano un rebus senza soluzione per gli USA. Ci pensa James Harden a rimettere le cose a posto con 6 unti consecutivi, che insieme a 2 liberi di Cousins riportano il punteggio in parità (15-15). Gli USA sorpassano con Irving, rimettono le cose a posto sottocanestro e allungano con una tripla dello scatenato play dei Cavs (20-15). L'impatto di Krstic sulla gara è deleterio per la Serbia, mentre Irving continua a bersi la difesa avversaria e costringe Djordjevic al time out. La Serbia, pur con Teodosic in panca, riprende a segnare, ma dall'altra parte Irving è immarcabile e buca la retina da oltre l'arco (27-19). Coach K mette in campo anche Thompson, che si fa sentire immediatamente con la specialità della casa (triple del 30-19), e Derrick Rose, ma a dare spettacolo è ancora Irving, che con l'ennesima tripla arriva a quota 15. La Serbia trova in chiusura il canestro del -14, ma sembra chiaro che la finale sia durata solo 5 minuti.
Secondo quarto Gli Usa ripartono con la sesta tripla, messa a segno da Thompson. Teodosic torna a farsi vedere con una tripla, ma Faried e Cousins rispondono immediatamente spazzando senza fatica la resistenza dei lunghi serbi (45-26). Gli USA abbassano il ritmo (deludente l'impatto di Rose e Curry), ma 5 punti consecutivi di Gay portano la squadra a stelle e strisce sul +21 (50-29). Irving prosegue il suo show a suon di triple, prenotando il trofeo di MVP. Harden prova a stargli in scia, con la tripla del +26, che obbliga Djordjevic al time out di frustrazione. Gli USA superano quota 60 con una tripla in transizione di Curry, preludio a un time out chiamato (perché???) da coach K sul 62-35. Una tripla di Harden sigla il +30 (65-35) in quello che ormai sembra un tiro al bersaglio. Gli USA sono ingiocabili, la Serbia è impotente e a testa bassa prova a chiudere con dignità. Due liberi di Bogdanovic e una tripla di Kalinic in contropiede, dopo una forzatura di Harden, permette alla Serbia di andare al riposo lungo con meno di 30 punti di svantaggio (67-41)
Terzo quarto Teodosic e Bjelica tentano di dare un senso ai restanti 30 minuti, ma Irving aggiorna la galleria delle prodezze giornaliere e arriva a quota 20. Un antisportivo chiamato a Raduljica per un fallo ai danni di Cousins innesca un accenno di nervosismo. A Raduljica viene poco dopo sanzionato anche un tecnico, e nonostante gli sforzi di Bjelica, gli USA senza faticare vanno a +32 con una schiacciata di Cousins e con le invenzioni di Harden, che nello score supera Irving. Dopo le fatiche del primo quarto, condizionato dai falli, da canestro anche Davis. La Serbia prova a rosicchiare qualche punto con Bodganovic, ma è ricacciata a -31 (88-57) dalla tripla di Harden. Irving non ci sta a lasciare il palcoscenico al compagno e torna a colpire da oltre l'arco. E se non entrano le triple, ci sono i rimbalzi offensivi trasformati in schiacciate di Gay (93-61). Coach K manda in campo anche DeRozan, che in un amen arriva a quota 6. A 1:44 dalla fine del terzo quarto gli USA sfondano quota 100 con un canestro di Davis. All'appello manca solo Rose, che però non riesce a segnare i suoi primi punti e "permette" ai serbi di andare all'ultimo riposo con meno di 30 punti di svantaggio (105-67)
Ultimo quarto Thompson e DeRozan costruiscono il +40. Nonostante il verdetto ormai scritto, non diminuiscono i colpi sottocanestro. Coach K decide che è più sano togliere Cousins, per non rovinare la festa. Djordjievin invece applaude Bjelica e Raduljica, mentre Teodosic regala il settimo assist prima di prendersi la meritata standing ovation dei suoi tifosi. Ultimi 4 minuti di purissimo garbage time, in cui fanno canestro anche Drummond e Plumlee ma non Rose.
Finisce 129-92, gli USA sono per la quinta volta Campioni del Mondo, confermando il titolo di 4 anni fa.