Ciò che sembrava già scritto, d'improvviso potrebbe non esserlo più: il ritorno di LeBron James ai Miami Heat sembrava una pura formalità, un esercizio da ragioniere per trovare il giusto compromesso fra le cifre dei contratti da sottoporre ai Big Three. Negli ultimi giorni, però, qualcosa sembra essere cambiato. Vi avevamo raccontato degli incontri pianificati dal suo agente Rich Paul con le potenziali pretendenti, dai Cleveland Cavaliers ai Phoenix Suns fino ai Dallas Mavericks, ascoltati gli scorsi mercoledì e giovedì, fino ai Los Angeles Lakers, ricevuti nella giornata di venerdì (per David Aldridge di NBA.com): colloqui interlocutori, esplorativi, per sondare il terreno in caso di addio a Miami o più probabilmente per forzare la mano tanto alla dirigenza Heat nel trovare rinforzi quanto ai compagni Chris Bosh e Dwyane Wade per abbassare le proprie pretese economiche al fine di raggiungere felicemente un accordo condiviso.
Nel caso dei Cavs, qualcosa è andato diversamente: secondo Brian Windhorst e Marc Stein di ESPN.com, infatti, la franchigia di Dan Gilbert si sarebbe infatti convinta di poter davvero strappare LeBron James alla Florida e si sarebbe già attivata per cedere il pesante contratto del playmaker di riserva Jarrett Jack (6.2 milioni di dollari) al fine di liberare spazio salariale sufficiente a proporre al suo ex uomo-franchigia il sospirato max contract. Non solo: l'acquirente sarebbe già stato individuato nei Brooklyn Nets del neo-allenatore Lionel Hollins, ma si dovrebbe trovare un terzo partner in grado di assorbire gli oltre 8 milioni di dollari in scadenza del sesto uomo Marcus Thornton. Tutto rotelle di un ingranaggio che, nonostante il finale sia ancora tutto da scrivere, sembra essersi già messo in moto. A dare ulteriore sostegno al legittimo tentativo dei Cleveland Cavaliers sarebbe poi lo stesso agente di LeBron, il quale, secondo Adrian Wojnarowski di Yahoo!Sports, avrebbe suggerito alla franchigia con sede in Ohio di attivarsi prepotentemente e starebbe premendo in prima persona per riportare James là dove è iniziata la sua carriera NBA. Al momento non è ancora chiaro se Rich Paul stia interpretando una presunta volontà del suo assistito oppure se stia agendo in via del tutto personale: di sicuro toccherà al 2 volte MVP delle Finals prendere la propria decisione finale e, come assicurato da numerosi insider statunitensi, difficilmente si farà condizionare.
Chi invece potrebbe farsi appunto condizionare dall'attuale situazione di stallo è Chris Bosh, sul quale sono piombati gli Houston Rockets: dopo giorni di contatti telefonici, sintomatici di un interesse concreto, l'attuale centro dei Miami Heat avrebbe parlato personalmente col General Manager texano Daryl Morey (per Adrian Wojnarowski di Yahoo! Sports) e quest'ultimo gli avrebbe garantito, secondo Chris Broussard di ESPN, che la franchigia del "Barba" James Harden e di "Superman" Dwight Howard è pronta ad offrirgli un contratto quadriennale al massimo salariale, ovvero 88 milioni di dollari. Per Chris Bosh, texano di nascita, sarebbe una proposta economicamente e sportivamente difficilmente rinunciabile,anche in virtù del contesto tecnico che troverebbe a Houston, eppure è notizia di oggi che, nonostante le clamorose lusinghe dei Rockets, la sua priorità rimarrebbe quella di restare ai Miami Heat con LeBron James.
In Florida, d'altronde, sembra non affievolirsi affatto il sentimento di certezza che i Big Three si ripresenteranno insieme, ai nastri di partenza della stagione 2014/2015, con la jersey Heat. Nel frattempo il team president Pat Riley non è rimasto mani in mano e nella giornata di ieri ha strappato due accordi poco appariscenti ma evidentemente funzionali, in qualche modo, al piano di rebuilding di Miami: il primo, con l'ala grande ex Charlotte Hornets Josh McRoberts, cui andrà la piena Mid-Level Exception per un totale di circa 23 milioni di dollari nei prossimi 4 anni con player option dopo il terzo; il secondo, con l'ex capitano degli Indiana Pacers Danny Granger, che si è accordato per la Bi-annual Exception ovvero circa 4.2 milioni di dollari nei prossimi 2 anni con player option all'ultimo. E' piuttosto arduo immaginare che questi due innesti possano in qualche modo spostare gli equilibri nel procedimento decisionale di LeBron James, eppure, come riportato dal solito Marc Stein, quest'ultimo sarebbe stato informato dell'inseguimento riguardante Josh McRoberts: che sia stato un acquisto concordato? Lecito supporlo. In ogni caso la seconda (presunta) Decision di James non avverrà certamente prima che si sciolga il mistero riguardante la prossima destinazione di Carmelo Anthony: al contrario, le due situazioni potrebbero essere addirittura correlate in via diretta. In che modo, ce lo spiega Marc Stein: se Melo stesse aspettando che Chris Bosh scelga gli Houston Rockets per unirsi a LeBron nei Miami Heat?