Nemmeno una settimana di pausa dalla fine delle Finals Nba, che subito impazza il mercato. Voci, trattative, confermate e poi smentite. La lunga estate del mercato NBA è appena cominciata. Piena di scambi, affari, costless agent e, non meno importante, il DRAFT che incombe sulle squadre che dovranno effettuare delle scelte importanti per il loro futuro immediato.
Procediamo per gradi. Sul Riverwalk di San Antonio sfilano i campioni in carica degli Spurs, con il nostro Marco Belinelli in estasi. La giornata trionfale dei neo vincitori si è chiusa, infine all’Alamodome, dove i 70000 presenti, hanno abbracciato i loro beniamini, impazzendo di gioia per Patty Mills, alquanto emozionato, che ha tenuto il discorso sull’annata appena chiusa, sui compagni e su coach Pop. Su Mills ci torneremo più tardi parlando dei costless agent. Nel frattempo iniziano a rincorrersi le voci (non le prime) sulla trattativa che da un mese a questa parte tiene banco in NBA : dove andrà Kevin Love?? L’ultima bomba di mercato l’ha lanciata il padre di Klay Thompson, ai microfoni radiofonici di ESPN LA, dove ha apertamente dichiarato, che il figlio, con David Lee e la scelta al draft dei Warriors, verranno ceduti ai T’wolves in cambio di Kevin Martin, JJ Barea, Kevin Love e la tredicesima scelta al draft. Le altre pretendenti di certo non stanno a guardare. E’ di stamattina la notizia che anche i Denver Nuggets avrebbero messo sul piatto delle offerte uno scambio tra Love e Martin, offrendo in cambio Kenneth Faried, Wilson Chandler e l’undicesima scelta al Draft. Staremo a vedere dove finirà Kevin Love, la certezza è che si trasferirà in una squadra da subito competitiva per il titolo.
E’ risaputo però che il mercato Nba non tratta di soli scambi, ma che si basa soprattutto sulle opzioni che i giocatori hanno di uscire dai loro contratti per rendersi liberi sul mercato dei Costless Agent. Anche campioni come James ed altri, hanno la possibilità di dichiararsi liberi dal loro contratto con le proprie squadre per cercare situazioni migliori in termini economici e di squadra. Le possibilità sono due : in gergo americano si usano i termini di OPT-IN nel caso in cui il giocatore in questione decidesse di restare con la propria squadra dove ha giocato nell’ultima stagione, concludendo regolarmente il contratto o rinnovando. L’altro caso, ovviamente, si chiama OPT-OUT, dove il giocatore si svincola dal suo contratto per cercare una squadra che ha possibilità di lottare nell’immediato per il titolo.
EFFETTO DOMINO – Già durante le Finals (ma è un discorso che andava avanti da un bel po’) si vociferava sulla possibilità da parte dei BIG-THREE di Miami, ed altri, di sfruttare la player option del contratto in essere e rendersi disponibili sul mercato. Queste operazioni generano, inevitabilmente, un effetto domino non indifferente, dove tutte le squadre che hanno disponibilità economica sufficiente, possono accaparrarsi i migliori giocatori con un contratto abbastanza alto. I casi più eclatanti di questa sessione di mercato sono i seguenti :
1 – LeBron James : ovviamente il caso più eclatante, è quello che riguarda “il prescelto” che si è dato qualche giorno di riflessione con la famiglia per pensare ad un eventuale rinnovo o alla possibile alternativa agli Heat, con Lakers, Cleveland e New York che restano in attesa.
2 – Strettamente legati alla vicenda James, sono i casi che coinvolgono gli altri due uomini del terzetto degli Heat. Ma, mentre Wade è avanti con l’età e non dovrebbe avere numerose richieste, Bosh potrebbe sfruttare l’ottima postseason per guadagnarsi qualche dollaro in più. Da non scartare la possibilità della redenzione da parte dei tre, magari legata a qualche operazione in entrata clamorosa.
3 – Carmelo Anthony : parlavamo di operazioni clamorose. Una di queste potrebbe essere vincolata alla possibilità che Carmelo Anthony, frontman dei New York Knicks, rifiutasse le avances da parte di Phil Jackson di rimanere a Ny. Si vociferava di un clamoroso passaggio proprio agli Heat in ottica big-4.
4 – Non meno importanti sono le vicende legate a giocatori che sembrerebbero essere di secondo piano rispetto ai primi citati. Pau Gasol, Zach Randolph, Dirk Nowitzki, Lance Stephenson, Marcin Gortat e Rudy Gay e Greg Monroe potrebbero essere quei nomi che in ottica mercato potrebbero andare a formare un ottimo cast di support per le squadre che puntano ai vertici. Un secondo o terzo violino che danno sempre un grande apporto nelle squadre e nei contesti nei quali vengono chiamati.
5 – Andrebbe inserito nella lista dei nomi precedenti, ma merita una particolare menzione la stagione appena conclusasi con la conquista dell’anello, PATTY MILLS. Dopo una stagione più che esaltante, l’australiano dovrebbe, usiamo il condizionale perché uscire dal contratto con una squadra fresca di anello non è facile neanche per Duncan (anche se in questo caso si tratterebbe di ritiro), svincolarsi. Mills potrebbe andare sicuramente da qualche altra parte a guadagnare più soldi ed avere un ruolo non di comprimario come agli spurs, ma di front man.
E potremmo continuare, parlando di Isaiah Thomas, Bledsoe e Kyle Lowry, ma ne parleremo quando avranno scelto le loro eventuali destinazioni. Tutto questo discorso, tralasciando il fatto che tra meno di una settimana c’è l’evento che tutti aspettano. Il Draft che potrebbe dare inizio, o comunque essere parte fondamentale di questo mercato 2014. La notizia dell’infortunio di Joel Embiid cambia tutto o quasi. Era quasi sicuro che i Cavs avrebbero scelto il centro di Kansas, ma dopo l’operazione sposta inevitabilmente l’attenzione su altri giocatori (Parker o Wiggins), o iniziare a pensare di inserire la prima scelta in una possibile trade.
Insomma, il mercato Nba è appena iniziato ed i temi non mancano. L’estate sarà lunga e rovente, la prima tappa è il draft di Brooklyn del 26. Mancano 6 giorni e poi la prima tessera del domino cadrà, provocando inevitabilmente la caduta di tutte le altre tessere.