Forse in pochi se lo sarebbero immaginato un anno fa, sicuramente ancora in di meno se lo sarebbero aspettato così. Una sola squadra in campo a dettare legge su ogni lato, su ogni versante ed in ogni fase di gioco: gli uomini di Popovich surclassano in tutto e per tutto i bicampioni in carica, dal primo all'ultimo uomo a disposizione in rosa.

Questa è una serie dove Ginobili, Duncan e Parker non trascinano la squadra, ma dove combattono fianco a fianco con le seconde linee registrando un rendimento il quale, se stessimo giudicando una partita di calcio, avrebbe un voto forse superiore al nove in pagella. Parker ne mette19, Duncan centra un'altra doppia doppia con 10 punti ed 11 rimbazi.

Gemoetria e intelligenza. Boris Diaw è senza dubbio uno dei giocatori col miglior rendimento di queste Finals, non vincerà l'Mvp, ma il suo plus/minus è incredibile. Questa sera sfiora la tripla doppia, con 8 punti, 9 rimbalzi e 9 assist. Straordinaria anche la concretezza sconcertante di Patty Mills (con 14 punti( e Thiago Splitter. Il tutto sotto la supervisione dello strapotere tecnico-atletico di Leonard, immarcabile ai suoi massimi livelli in carriera, con 20 punti e 14 rimbalzi. Belinelli chiude con 4 punti.

Dall'altra parte gli Heat hanno come più grande rammarico quello di essere arrivati a queste Finals in condizioni fisiche altamente precarie. Dopo un cammino tutto sommato tranquillo, il quale li ha condotti al quarto titolo consecutivo di Eastern Champions, gli uomini di Spoelstra si sono presentati a queste Finals come se avessero cinque anni in più sulla schiena. Nessun escluso, a partire da Dwayne Wade spesso zoppicante e con le mani di pastafrolla, arrivando al rendimento pietoso offerto da Mario Chalmers e tutte le seconde linee in rosa.

La più grande forza in una rosa che vuole vincere il titolo sta nell'affidabilità di tutti i componenti di essa, caratteristica che ha permesso a Miami di vincere gli ultimi due titoli, contando sempre su outsider quali Mike Miller, lo stesso Chalmers o Shane Battier.

Quest'anno il contributo dato dagli Spurs è assolutamente globale, offrendo uno spettacolo di altruismo e coralità mai visto sinora nella storia recente della Nba.

Quest'anno il contributo dato dagli Spurs è assolutamente globale, offrendo uno spettacolo di altruismo e coralità mai visto sinora nella storia recente della Nba.

Vincere aiuta a vincere e, sicuramente, gli Spurs trovano energie ogni possesso che passa. Tuttavia sono innegabili i limiti fisici dimostrati dai Miami Heat sin da Gara 1, nella quale nonostante un'età meno avanzata, gli uomini di Spoelstra si sono dimostrati non all'altezza dei veterani texani.

Questa domenica a San Antonio si potrebbe chiudere il sipario su una Finale mai realmente iniziata. Un come-back degli Heat non è da escludere, date le imprese straordinarie messe in scena negli ultimi anni, ma battere questi Spurs sarebbe difficile anche per il Team Usa al completo.