Londra ospita l'NBA per la 12esima volta (8 gare di preseason, 4 di regular) e i Nets ringraziano l'accoglienza ricevuta vincendo per la terza volta consecutiva in terra d'Albione. Joe Johnson, "paparazzato" in giro per locali, non accusa lo stile di vita londinese e in campo disputa la miglior prova della stagione. A fatica (1/8), Kyle Korver torna negli States mantenendo viva la sua striscia record di gare con almeno una tripla realizzata. I Pacers invece non hanno bisogno di spostarsi da Indianapolis per sentirsi a casa. Contro i Knicks, la squadra di Vogel mette a segno la vittoria numero 20 in 21 gare casalinghe, con Lance Stephenson che si propone in chiave All Star Game. Rockets schizofrenici contro i Thunder: 73 punti nel primo tempo, 19 nel secondo. Coach Brooks tiene a lezione Oklahoma durante l'intervallo e Durant&soci riescono a battere Houston. 
 
Atlanta Hawks (20-19) - Brooklyn Nets (16-22) 110-127 (27-31, 26-34, 21-34, 36-28)
Scott e Mack 17, Teague 16; Johnson 29, Blatche 20 + 14 rimbalzi, Pierce 18
 
Giocassero sempre a Londra, i Nets sarebbero imbattibili. Contro gli Hawks, per il team di Brooklyn arriva la terza vittoria in altrettante gare giocate all'ombra del Big Ben. Nelle prime 2, giocate nel 2011, l'allora New Jersey ebbe la meglio di Toronto. L'aria della capitale inglese fa bene anche a Joe Johnson, che dopo la notte di "divertimenti" in stile british realizza 26 dei suoi 29 punti (5/8 da 2, 6/8 da 3, 1/1 ai liberi) nel primo tempo, con 2 buzzer beating che piegano le gambe alla franchigia con cui ha trascorso 7 stagioni. Sotto gli occhi di Sir Paul McCartney e dei calciatori Podolski e Wilshere, i Nets mandano 5 uomini in doppia cifra: "Buon movimento di palla," dice Jason Kidd. "Cercavamo l'uomo libero e lo abbiamo trovato." I Nets sono ora 8-3 in gare in cui Johnson ha realizzato almeno 20 punti.
 
Indiana Pacers (31-7) - New York Knicks (15-24) 117-89 (30-31, 33-17, 24-21, 30-20)
Stephenson 28, George 25, West 12; Anthony 28 (5/14, 3/3, 9/9), Chandler 13, Bargnani 6 (3/8, 0/1) + 7 rimbalzi
 
I Pacers sono inarrestabili davanti al proprio pubblico. Davanti a Reggie Miller, presente nelle vesti di commentatore e osannato dal pubblico, Indiana battono i Knicks, ottenendo la vittoria interna numero 20 (quarta consecutiva contro NY), a fronte di una sola sconfitta. Mike Woodson è molto diretto: "Indiana è un buon team ma non credo ci siano 30 punti di differenza tra noi e loro. Siamo stati pessimi". Il suo collega, Frank Vogel, si gode invece la performance di Lance Stephenson, al career high, e ne decante la combattività: "Parlavo con uno dei miei assistenti. Nessun altro che ci è capitato di allenare ha lo stesso spirito competitivo di Lance." La crescita di Stephenson in questa stagione è dimostrata anche dalle sue triple doppie, 3 in stagione: nessuno in NBA è riuscito quest'anno a fare altrettanto, e l'ultimo Pacer a farlo era stato Detlef Schrempf nel 1992-93.
 
Houston Rockets - Oklahoma City Thunder 92-104 (32-36, 41-23, 10-24, 9-21)
Jones 26 + 13 rimbalzi, Brooks 16, Harden 16, Motiejunas 15; Durant 36 (6/14, 2/7, 18/20), Jackson 23, Ibaka 21 + 15 rimbalzi
 
Prestazione folle dei Rockets, capaci di realizzare 73 punti nel primo tempo (con 12 triple) e solo 19 nel secondo (senza triple). Durante questa stagione, nessuno ha fatto meglio nel primo tempo nella loro storia, i Rockets non avevamo mai segnato così poco nei 2 quarti finali e i 19 punti sono la seconda peggior prestazione nella storia dell'NBA. "Mai visto nulla di simile," dice coach Brooks, che durante l'intervallo ha mostrato ai suoi ognuna delle 12 triple messe a segno da Houston. "Sono stati bravi," dice coach McHale. "Nel secondo tempo in attacco non siamo riusciti a fare nulla." Kevin Durant, una macchina dalla lunetta, come nel suo stile minimizza la nuova impresa: "Houston è una squadra con un gran talento offensivo. Fanno canestro molto rapidamente. Penso che abbiamo lavorato molto bene riuscendo a metterli sotto pressione."