New York Knicks @ Charlotte Bobcats
New York Knicks (14-22) impegnati in back-to-back nella gara esterna contro i Charlotte Bobcats (15-23): la squadra newyorkese ha vinto sei delle ultime sette partite, mentre i ragazzi della franchigia di Michael Jordan si sono imposti solo per due volte nelle ultime dieci uscite.
In occasione del match odierno, tra i blu-arancio potrebbero recuperare gli infortunati Tyson Chandler e Beno Udrih, ancora fermi ai box per problemi rispettivamente alle vie respiratorie e al ginocchio sinistro; saranno invece sicuramente out Pablo Prigioni e Metta World Peace, che avrebbero garantito soprattutto una buona difesa. I Bobcats d'altro canto hanno poche speranze di vedere in campo questa sera Michael Kidd-Gilchrist.
Nei due precedenti stagionali entrambe le squadre sono state corsare nel campo avversario. La vittoria in over time contro i Suns privi di Bledsoe, nonostante sia stata stancante per i Knicks, continua a dare fiducia ad un gruppo che prova a risalire prepotentemente nella Eastern Conference (ottavo posto condiviso con i “rivali” Brooklyn Nets). Nelle ultime partite 'Melo Anthony sta cercando i compagni con rassicurante continuità, mentre Felton pare stia tornando su livelli di forma fisica accettabili. Il veterano Kenyon Martin, in assenza di Chandler, è partito in quintetto nelle ultime quattro partite, giocando con grande energia e solidità in difesa.
Per Andrea Bargnani si prospetta un duro confronto sotto le plance con un Al Jefferson, migliorato nel rendimento difensivo all'interno del sistema implementato da Coach Clifford: a fronte di un attacco che li colloca al ventottesimo posto su trenta, i Bobcats vantano infatti la quinta difesa in NBA. Certamente degno di interesse è il duello Shumpert-Henderson: Iman dovrà tenere a freno la guardia ex Duke, che è reduce da un trentello netto contro Chicago ed è sempre andata in doppia cifra in ventotto delle ultime ventinove partite, inoltre il compagno di reparto Kemba Walker, miglior realizzatore della squadra con 18,6 punti a gara, ha messo a referto almeno 10 punti in ventisei delle ultime ventisette uscite. Dalla panchina i New York Kniks possono contare su tiratori rapidi -ma discontinui e rivedibili nella shot selection- come JR Smith e Tim Hardaway Junior, mentre Stoudemire, lasciate alle spalle tutte le traversie fisiche sembra aver ingranato e, successivamente alla partita da 21 punti contro i 76ers, ha messo a referto un’altra prestazione positiva contro i Suns (9 p.). Per le “Linci” del North Carolina sarà Ramon Sessions a guidare la second unit: l’ex Los Angeles Lakers fattura 10,8 punti a partita.
Cleveland Cavaliers @ Los Angeles Lakers
Con Bryant, Blake, Farmar e Nash che sono out per infortuni di lunga durata, Henry che non giocherà per il riacutizzarsi del dolore al ginocchio, Gasol in dubbio (pur avendo partecipato regolarmente allo shoot - around) e Nick Young alle prese con problemi alla schiena, strada completamente in salita per i Lakers (14-23), che hanno perso dieci delle ultime undici gare. Nessun infortunato per i Cavs (13-24) che, nonostante il record negativo, sono solo a due partite di distanza dall'aggancio dei playoff nella Eastern Conference. Entrambe le squadre sono reduci da due sconfitte pesantissime: i Lakers nella stracittadina contro i Clippers, mentre i Cavs nel match contro i Kings, conclusosi con un pesante distacco di di 44 punti (124-80).
Cleveland nelle ultime tre esibizioni allo Staples contro i Lakers ha sempre perso. La partita di questa sera assume inoltre un significato particolare perché segna il ritorno di Mike Brown a Los Angeles, dove il tecnico di Columbus ha lasciato pessimi ricordi: le rotazioni sconcertanti, i minutaggi spesso folli per i big, la mancanza di un sistema di gioco credibile sono le accuse più frequenti a suo carico. Il suo record losangelino parla di 42-29 in Regular season (2011-2012 + le prime 5 partite del 2012-2013) e 5-7 ai Playoff 2011-2012, per non parlare di un'ignominiosa pre-season 2012-2013 senza vittorie.
Il quintetto per D’Antoni è quasi obbligato, viste le numerose defezioni: Marshall-Meeek-Jonhson-Gasol(Hill)-Sacre. Marshall è chiamato a confermare le buone prestazioni finora offerte: il playmaker gialloviola insieme a Wesley Johnson e a Nick Young (che, come 6th man, può essere davvero molto incisivo) è una delle poche note positive dei derelitti Lakers di questa stagione ed il suo arrivo sembra aver dato nuovo smalto al gioco offensivo di Gasol, “pungolato” anche dalle recenti voci di trade. Il catalano si gioca la riconferma e i ripetuti career high stagionali subiti dagli avversari diretti (vedi alla voce Amir Johnson, Mozgov o Marcus Morris) non dovrebbero parlare in suo favore. I Lakers in questo momento sono la ventinovesima difesa della Lega (105,1 punti concessi a partita), con dietro solo Philadelphia in questa poco invidiabile classiflica.
Dopo la trade che ha portato Deng alla corte di Gilbert, i Cavs sono ancora alla ricerca di un equilibrio di squadra mai trovato in stagione. Probabilmente Brown schiererà dal primo minuto Irving-CJ Miles-Deng-Thompson-Varejao. Il pericolo numero uno per i giallo-viola sarà certo Irving: nella partita contro i Kings “Uncle Drew” ha raggiunto quota 3000 punti in carriera e -insieme a LeBron James,Curry e Westbrook- è uno dei quattro giocatori della Lega che viaggia a 21 punti più 6 assist di media.
C.J. Miles si è guadagnato il posto in quintetto a stagione in corso ai danni di Waiters, che come “scorer” in entrata dal "pino" sta facendo molto bene (14,8 p. a partita), mentre Deng è ancora alla ricerca di una buona intesa con i compagni, avendo disputato con la nuova maglia solo due partite. Cresce bene Tristan Thompson (11,9 p. + 9,7 rimbalzi a partita), che sta migliorando al tiro in allontanamento, non limitandosi più ai soli lay-up. Varejao dal canto suo, quando non limitato da problemi fisici, garantisce agonismo, qualche giocata al “limite” e difesa dura.
Dalla panca il back court può contare anche sull’esperienza di Jarrett Jack e sul buon impatto del rookie Dellavedova, che ha mostrato finora di possedere buona padronanza del “timing” della squadra. L’ex losangelino Clark in questo momento è in difficoltà così come il rookie Bennett. Zeller, infine è un ottimo back-up per Varejao.
Sacramento Kings @Indiana Pacers
Gli Indiana Pacers (29-7) ospitano alla Bankers Life Fieldhouse Arena i Sacramento Kings (13-22), in una partita che potrebbe regalare spettacolo. La macchina da guerra di Coach Frank Vogel (nove vittorie nelle ultime undici partite) ha la miglior difesa della NBA, con soli 87,9 punti concessi agli avversari a match. E se Paul George è con pieno merito il simbolo di questa squadra, Hibbert è il cardine difensivo attorno al quale ruota la retroguardia di Indiana, roster che -costruito in maniera "classica" con il chiaro intento di battere Miami- può schierare un quintetto "slam-ball" senza pari. Il centro dei Pacers garantisce già da solo grande intimidazione ed è eccezionale stoppatore: può contare inoltre sull'aiuto di una superstar tanto concreta quanto umile e pronta a lavorare duro su entrambi i lati del campo come Paul George (22,6 punti a partita), che contesta senza tregua tiri agli avversari. Fra i giocatori più decisivi della Lega, non è azzardato ad oggi dire che nelle due fasi Paul George venga subito dietro LeBron James, che può marcare in pratica su ogni ruolo. Altro componente fondamentale dei successi di Indiana è Lance Stephenson:"Born ready", oltre ad essere il miglior assistman dei Pacers (5,2 a partita), è fondamentale nella difesa uno contro uno e nell'indirizzare, insieme ai compagni sul perimetro, i portatori di palla o i tiratori verso il "muro" composto da Hibbert e David West, altro giocatore che sta difendendo con impegno e che è in grado di dare qualità, in un team molto solido ed abile nel ripiegare e riposizionarsi. Una delle chiavi della stagione di Indiana finora è la panchina. Se esce George Hill, play titolare, entra Danny Granger, ex prima stella assoluta della squadra. Scola, C.J .Watson, Mahinmi e Orlando Johnson, a volte schierati con Stephenson, pur non essendo singolarmente difensori al top, si muovono coprendo alla perfezione le varie zone del campo e garantendo raddoppi costanti.
I Kings sono reduci da sei vittorie nelle ultime dieci partite. Per DeMarcus Cousins la sfida con Hibbert sarà intrigante. L'ex prodotto di Kentucky viaggia ad una media di 23,3 punti + 11,5 rimbalzi, ben supportato da un gruppo che sta metabolizzando l'inserimento di Rudy Gay, arrivato dai Raptors: dopo un avvio faticoso, nelle ultime partite finalmente Gay sembra infatti aver cambiato marcia e si sta ritagliando un bel ruolo (32, 22 e 20 punti negli ultimi tre match). Isaiah Thomas, dopo la partenza di Greivis Vazquez per il Canada, ha collezionato 17 presenze da starter e in 13 di queste gare ha messo a segno 20 o più punti (29, il season high eguagliato a Phoenix). Accanto al trio appena menzionato che da quando Gay è in California, colleziona in media 65 punti a partita- completano lo starting five Marcus Thornton e Jason Thompson. Dalla panca, l'infortunio di Landry priva i Kings di un giocatore di quantità capace di entrare subito in partita senza problemi, ma sono pronti ad alzarsi il rookie Ben McLemore e Derrick Williams, in grado di portare atletismo, punti facili e difesa. Si sta ritagliando spazio anche Travis Outlaw, mentre Jimmer Fredette continua a navigare fra alti e bassi e Acy e Gray, arrivati da Toronto nella trade di Gay, fanno "legna" in difesa, sfruttando i pochi spazi.
Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies
Memphis (17-19), che ha collezionato sette vittorie nelle ultime undici partite, deve fare i conti con gli infortuni sul lungo periodo di Marc Gasol e Pondexter, mentre il problema al polso di Tony Allen, non permetterà quasi certamente al giocatore di scendere in campo questa sera, nonostante il suo rientro sia da considerare day-to-day. Per Oklahoma (22-9) tutti abili e arruolati, tranne Westbrook che fece la parte del leone (27 punti) nella vittoria di dicembre per 116-100 contro i Grizzlies al FedEx Forum. Scelte praticamente obbligate per Memphis, che probabilmente schiererà in backcourt l'ottimo passatore e difensore Mike Conley grande protagonista nella vittoria contro Phoenix, con 31 punti, e decisivo anche contro Atlante con 21 punti, assieme al nuovo acquisto Lee (prelevato da Boston, buon tiratore da tre). In posizione di ala piccola e ala grande partiranno rispettivamente Tayshaun Prince e Zach Randolph, veterani di mille battaglie: il “Principe” di Compton avrà il compito più duro di tutta la serata, dovendo marcare Kevin Durant, mentre “Z-Bo” si caricherà sulle spalle il peso offensivo del frontcourt. In spot 5 partirà il greco Koufos. In panca, perso Bayless (ceduto ai Celtics), il veterano Mike Miller, 15 punti all'ultima partita contro Atlanta, è il giocatore più rappresentativo che -con gli incisivi Johnson, Leuer e Ed Davis- entra per far rifiatare i lunghi e "allargare" il campo. Calathes è il ricambio in backcourt
I Thunder nelle ultime partite hanno totalizzato un record di 6-4 e vantano il quinto miglior attacco NBA (105,2 punti a partita). Sarebbe superfluo aggiungere qualsiasi commento su Kevin Durant, 29,6 di media a partita e miglior realizzatore della NBA. In posizione di playmaker Reggie Jackson sta conquistando -partita dopo partita- fiducia,anche in zona tiro (da segnalare anche 27 punti contro Boston ed altre ottime prove realizzative contro Atlanta e Denver). Con lui in campo potrebbe essere ipotizzabile anche un inusuale backcourt con Jackson in spot uno e Russell da shooking guard. Thabo Sefolosha garantisce la consueta arcigna difesa sull'uomo, mentre il frontcourt formato da Ibaka e Perkins assicura punti e presidio dell'area, pur con il secondo in declino. Scott Brooks può decidere di schierare dalla panca diversi buoni giocatori: oltre ai veterani Fisher e Collison (un vero e proprio "clinic" vivente di difesa), i giovani Steven Adams e Jeremy Lamb stanno scalpitando: il primo ha impressionato per tempismo a rimbalzo e nelle stoppate, mentre il secondo, passato da ala a ricoprire il ruolo di guardia, mette a referto dieci punti a partita.