Entriamo nel pieno del 2014, con i rumors che impazzano. Le ultime operazioni di mercato partorite da incomprensioni nello spogliatio, hanno legittimamente stupefatto giocatori ed appassionati della palla a spicchi. Costante fissa di questa stagione sembrano essere soprattutto gli infortuni che a grappoli, rischiano concretamente di compromettere la stagione di diverse squadre. Analizziamo insieme quanto successo negli ultimi giorni

ATLANTA HAWKS

Nella tutt’altro che combattiva Eastern Conference, gli Atlanta Hawks continuano a coccolarsi Kyle Korver. L’ex Chicago Bulls non conosce pause e prosegue la stagione allungando la sua striscia di gare consecutive, ora 105, con almeno una tripla a referto. Un primato che nel corso del tempo abbiamo più volte sottolineato, ma che negli ultimi tempi non è bastato per portare a casa la sfida in palio. Il tecnico Budenholzer, baratterebbe volentieri la spietata mira dagli oltre 7,25 metri della sua guardia, per un recupero più accelerato di Al Horford. Da quando l’ala della Florida si è infortunata, Atlanta ha rallentato la sua corsa in campionato. Nelle sette gare in cui infatti il cestista è mancato, gli Hawks hanno conquistato solo tre vittorie. L’assenza di un lungo, utile sotto il canestro ed essenziale in fase realizzativa, aveva spinto gli uomini di mercato a guardarsi intorno e a tentare di portare in Georgia, Bynum. Cause di forze maggiore, si legge Spazio Salariale, avevano poi stoppato i piani del GM Danny Ferry, costringendolo ad una nuovo sondaggio per poter tesserare un’atleta concretamente ottenibile. La ricerca ha dato i suoi frutti, facendo sbarcare dalla D-League, il giocatore del momento: James Nunnaly. La giovane promessa, ha firmato un contratto dalla durata di dieci giorni, ma secondo i ben interessati la sua permanenza in NBA sarà molto più lunga. Su di lui c’erano anche Oklahoma, Chicago e Cleveland, ma gli Hawks sono riusciti a battere sul tempo le dirette concorrenti. Per quanto concerne il mercato in uscita, la franchigia ha deciso di tagliare Cartier Martin. Il cestista aveva un contratto non garantito, con una paga vicina al milione di dollari. Il suo scarso adattamento e la volontà di trovare un’ ala dai numeri più rassicuranti hanno spinto la società al divorzio.

BOSTON CELTICS

“ Ci tengo a dire che non stiamo facendo tanking. Non rientra nei nostri piani. Questo è un anno di transizione, stiamo cercando di costruire con consapevolezza ed ordine la squadra. La stagione sarà molto utile per fare una scrematura. Stiamo andando bene, ma i playoff non rientrano nei nostri piani. “ Così parlà qualche mese fa il GM dei Celtics Danny Ainge. Ed il tempo sembra avergli dato ragione, per il rammarico dei tifosi biancoverdi. Boston rimane un cantiere aperto, con tante nuove pedine e l’obiettivo di arrivare alla stagione 2014-2015 con una squadra competitiva. Il sogno dei playoff, che aveva inevitabilmente contagiato i tifosi, ora appare un’amara illusione. Se prima i risultati della banda di Stevens, supportato e sponsorizzato a gran voce dalla dirigenza, erano altelenanti, ora mostrano una linearità negativa. Bisogna tornare al 2013 per ritrovare l’ultima vittoria dei Celtics in questo campionato, era il 28 dicembre e grazie alla prestazione maiuscola di Jeff Green, i diciassette volte campioni NBA sconfiggevano i Cavs già nel pieno tornado Bynum.Nel quartier generale bianconverde, non sembra arieggiare però pessimismo. Il bicchiere mezzo pieno è rappresentato dalle discrete prestazioni di Sullinger, Bass,Humpries ed Olynyk. Quattro atleti dalla quale potrebbe prendere quota il nuovo progetto del club, intenzionato a rialzare la testa dopo un biennio piuttosto convulso. Il primo a credere in loro è proprio Danny Ainge. “ Nonostante il periodo turbolento questi ragazzi stanno mostrando voglia e spirito di sacrificio, ci fa piacere averli con noi. “. Sul fronte infermeria la telenovela su Rajon Rondo si arricchisce di nuovi particolari “ Sta continuando la sua riabilitazione, ma non c’è ancora una data precisa “ ha affermato Stevens. Lo stesso playmaker che sembrava prossimo ad un approdo nella D-League per raccogliere minutaggio, sembra aver infine bocciato questa soluzione, preferendo rimanere a lavorare con il resto dei suoi compagni. In chiave mercato, c’è da segnalare lo scambio di guardie effettuato con i Memphis Grizzlies Courtney Lee - Jerryd Bayless. L’ex Toronto ha subito trovato posto sul parquet, mettendo a referto diciassette punti e otto assist nelle prime due apparizioni.

BROOKLYN NETS

L’anno nuovo pare aver dato un’enorme spinta utile ad un cambio di tendenza. Troppo presto per parlare, è prematuro ipotizzare una rinascita, ma l’ impressione è che il clima instabile che si respirava in casa Nets, abbia lasciato spazio alla calma e alla cognizione dei propri mezzi. Le quattro vittorie consecutive sono la solida (a quanto pare) base dalla quale ripartire per cercare di lasciare i bassifondi della classifica della Eastern Conference e riaprire il discorso playoff, minimo obiettivo prefissato durante la pre-season. La squadra di Jason Kidd, pare aver trovato una propria dimensione che complici gli infortuni ed una difficile chimica iniziale, latitavano. A mancare non era però solo la fiducia nel compagno di squadra ma anche la precisione a canestro. Kevin Garnett, che avevamo lasciato nel 2013 rattristato per quanto avvenuto nella prima parte di stagione, sta cominciando gradualmente a trovare il proprio equilibrio, Mirza Teletovic ha notevolmente migliorato la sua percentuale sui canestri da tre, sfiorando il quarantadue per cento. Joe Johnson dopo un momento di apatia, ha ripreso a macinare punti ed il recupero silenzioso di Kirilenko, sta risultando funzionale alla causa. “ Abbiamo iniziato il nuovo anno in modo brillante, la strada è ancora lunga, soprattutto perché nella prima parte della stagione non siamo stati all’altezza. Stiamo trovando continuità ed il morale inevitabilmente sta crescendo, questi sono tutti segnali importanti “ – ha sentenziato Garnett al termine della sfida contro Golden State. Bisognerà valutare se lo stato attuale dei Nets, sarà frutto di venti favorevoli o se la società bianconera abbia intrapreso la strada del riscatto che tanto invocano i suoi sostenitori. La prossima sfida contro Miami, sarà il vero banco di prova. Nel frattempo il club newyorkese ha ottenuto il permesso di utilizzare una cifra vicina ai cinque milione e mezzo di dollari per poter tesserare un altro giocatore sfruttando così la Disabled Player Exception.

CHICAGO BULLS

Fase di relativo cambiamento in casa Chicago. Coach Thibodeau sta lavorando sul gruppo con la speranza di poter aumentare la percentuale di vittorie. Con il momentaneo sesto posto nella Western Conference, i playoff sembrano essere alla portata, ma la fase più importante di tutta la stagione può arrivare solo se si riesce ad abbattere l’ostacolo trasferta. I cinque successi colti sulle sedici apparizioni non appaiono un risultato così soddisfacente. In attesa di migliorare tra le mura nemiche, i Bulls si sono resi protagonisti del mercato grazie alla trade intavolata con i Cleveland Cavaliers. Via Luol Deng, in cambio di maggior spazio salariale, attraverso l’imminente taglio del nuovo arrivato dall’ Ohio Andrew Bynum. La notizia dello scambio ha lasciato sbigottiti i tifosi biancorossi. E’ la perdita di Deng a stupire. Il cestista arrivato nel 2003 a Chicago, sarebbe diventato costless agent la prossima estate. In ogni intervista, l’ala di origini africane aveva sempre fatto capire che un rinnovo contrattuale sarebbe stato di suo gradimento e le sensazioni spingevano con insistenza sull’ipotesi di un prolungamento del matrimonio all’ombra dell’United Center. L’ Nba però è soprattutto business e spesso le opportunità monetarie contano più dei sentimenti. Con l’addio dell’atleta sudanese, Chicago ha visto ammorbidire il proprio monte-ingaggi ed impreziosire il suo futuro grazie a tre scelte tra il 2014 ed il 2016. Una mossa del genere, era nell’aria, ma il nuovo infortunio di Rose ha convinto senza dubbio la società ad intraprendere l’opera di restyling dello spogliatoio con largo anticipo ed in tempi differenti rispetto a quanto preventivato. In attesa che il play torni a disposizione, il prossimo a fare le valigie potrebbe essere Carlos Boozer. Fonti vicine al club non escludono che l’ala possa essere amnistiata.

CLEVELAND CAVALIERS

Il ciclone Bynum si è abbattuto anche su Cleveland. Il cestista era arrivato nella franchigia con una valigia ricolma di esperienza e voglia di riscatto dagli infortuni. Il suo compito sarebbe stato quello di supportare ed aiutare lo spogliatoio in fasce, che raccoglie al suo interno giovani dalle buone prospettive volenterosi di crescere e maturare. L’ex Philadelphia avrebbe insomma dovuto vestire i panni della chioccia e non quelli del gallo,non coadiuvato, a suo dire, a sufficienza dai compagni. Quello che è realmente accaduto tra Bynum, Waiters e coach Brown non lo sapremo mai in modo preciso, ma la scelta da parte del club di escluderlo da subito da ogni attività collettiva lascia ben pochi dubbi circa la condotta del giocatore. Come affermato la scorsa settimana, la prima volontà dei piani alti dei Cavs era di tagliare il giocatore, salvo poi in un secondo momento scegliere la pista più intelligente dello scambio. La rinuncia all’ex Lakers aveva comunque tempi ben definiti. Se entro il 7 gennaio Bynum avesse ancora fatto parte della truppa di Brown, il suo contratto sarebbe diventato garantito ed i sei milioni previsti nell’accordo (più i sei già sborsati per i primi sei mesi), sarebbero serviti a mantenere fino a fine campionato un separato in casa. Ecco allora che gli uomini di mercato della squadra, trovano la soluzione aprendo una trattativa con i Chicago Bulls, non interessata alle qualità del giocatore ma all’esigenze dettate dallo spazio salariale e a quelle di cambiamento a medio termine. In cambio di Bynum e tre scelte dal 2014 al 2016, arriva Luol Deng. Ala di notevole esperienza con ottime capacità difensive che avrà il compito di aiutare i componenti del club a crescere anche dal punto di vista, anche quelli relazionali dello spogliatoio. Occhi puntati anche sul futuro di Dion Waiters, i rumors di mercato non escludono la partenza, prima di metà febbraio, della guardia classe 1991.

DENVER NUGGETS

Si comincia a respirare aria di ottimismo dalle parti di Denver. La squadra di Brian Shaw pare aver buttato alle spalle l’ultimo periodo del 2013, segnato da disfatte e delusioni. La franchigia del Colorado, grazie ai quattro successi di fila conquistati su Grizzlies, Lakers, Celtics e Thunder torna prepotentemente in corsa per un posto ai playoff. La fase difensiva della squadra funziona con maggiore efficacia ed il Pepsi Center, è tornato ad essere terreno ostico per gli avversari. Lo sa bene Oklahoma, vittima colpita in pieno dai due fattori sopracitati. Kevin Durant, è stato il funambolo della serata, ma nonostante tutto, la sua straordinaria prestazione non è bastata. Merito di un assetto difensivo di Denver impeccabile, capace con Faried, ed Hickson di precludere ogni spazio ad Ibaka, Fisher e Jackson. La vittoria dei Nuggets poi, è arrivata in una cornice di pubblico degna di nota, come non si ricordava da tempo, nonostante le avverse condizioni meteo. Buone notizie arrivano dal fronte Gallinari, non c’entrano purtroppo le sue condizioni fisiche – che via via sono in miglioramento – bensì le clausole assicurative della Lega. I regolamenti Nba prevedono infatti che, dopo che un giocatore ha saltato 41 partite consecutive, sia compito dell’assicurazione pagare parte dell’ingaggio per ognuna delle altre gare che il giocatore salterà prima del rientro. La prossima gara contro Orlando, sarà la numero quarantadue, la prima nella quale Denver verrà quindi rimborsata. Secondo le prime indiscrezioni, l’assicurazione doveva coprire circa la metà dello stipendio che il Gallo guadagna a partita, sessantasei mila dollari sui centoventidue mila previsti. Ora invece, da quanto si apprende, saranno novanta mila i dollari, che l’agenzia dovrà sborsare per ogni incontro. Novità rilevanti giungono anche dal mercato. Andre Miller è sempre più lontano dalle gerarchie di coach Shaw, che avrebbe però richiesto con urgenza al GM Connelly, un lungo dalla buone capacità atletiche da poter affiancare a Ty Lawson. Seguono aggiornamenti.

LOS ANGELES LAKERS

E' buio pesto per i Los Angeles Lakers. Una stagione sulla carta di transizione si sta lentamente ed inesorabilmente trasformando in un incubo. Mike D'Antoni si ritrova in mano una squadra ridotta all'osso dai tanti infortuni che mai come in questo campionato stanno limitando fortemente le ambizioni dei gialloviola. La striscia negativa segnata da tre insuccessi di fila, è la punta di un iceberg che raccoglie al suo interno problematiche più evidenti. I Lakers non vogliono mancare l'appuntamento con i playoff, un traguardo che per tradizione e storia si lega indissolubilmente con la loro storia. Ma la situazione attuale rende notevolmente complicate le cose. Il piazzamento minimo non è così poi lontano, piuttosto è l'alto numero di concorrenti a seminare dubbi circa il suo raggiungimento. Il Gm Kupchak attraverso una conferenza stampa, ha sfogato le sue insoddisfazioni e naturalmente quelle di tutto il club. " Non ho la minima idea di come possa finire questa stagione, ma chiedo al tecnico, allo staff e soprattutto ai giocatori di lottare in ogni partita come fosse l'ultima. - ha confessato l'uomo del mercato gialloviola continuando - " Fino ad un mese e mezzo fa, D'Antoni stava facendo un grande lavoro, poi sono arrivati gli infortuni, uno dopo l'altro. Gli stop ci possono stare, fanno parte del gioco, ma se mancano delle pedine il lavoro dell'allenatore è fortemente limitato. Qui entro in scena io, il mio compito è trovare i giocatori, ero convinto avessimo una squadra completa nel suo organico e forse mi sbagliavo. Ma coltiviamo delle buone speranze, senza Bryant e Nash questo gruppo ha fatto comunque un buon lavoro. " Sulle questioni del mercato i Lakers hanno optato per il taglio di Shawne Williams, prima che il suo contatto diventasse garantito, ed il roster dei Lakers al momento conta quattordici elementi. Il grande dubbio rimane Pau Gasol, lo spagnolo considerato prossimo al trasferimento direzione Cavs in cambio di Bynum, è rimasto nella franchigia gialloviola. " Gasol sta giocando molto bene ed è concentrato sulla stagione, preferiamo valutare con calma la situazione per poi decidere. "

NEW YORK KNICKS

Può permettersi di " accennare " un sorriso anche la parte arancioblu di New York. Nonostante la piaga degli infortuni continui a dominare la stagione, i Knicks sono riusciti a conquistare tre vittorie nelle ultime tre gare. Un rollino di marcia modesto, ma in questo caso fondamentale dal punto di vista psicologico, soprattutto se una di queste è arrivata a scapito dei campioni di Miami. La zona dei playoff è ancora lontana, ma la squadra di Bargnani - sempre più a suo agio nella nuova realtà della " Grande Mela " - può sperare di raggiungerla soprattutto una volta recuperati tutti i suoi componenti. Nell' infermeria ci sono: Chandler, Prigioni, Tyler. Udrih e Metta World Peace, un potenziale quintetto. In attesa di recuperare tutti loro, Woodson è costretto a fare i conti con la condotta esuberante di J.R. Smith. La guardia è stato punito dalla Federazione con una multa di cinquanta mila dollari per " ripetuta condotta antisportiva " poichè pizzicato a slacciare le scarpe ad un suo avversario durante la sfida contro Detroit nell'attesa che venisse battuto un tiro libero. La goliardata dell'ex Denver, è stata aspramente criticata dal tecnico di New York : " E' un comportamento inaccetabile, stiamo parlando di un professionista " - ha detto Woodson dopo aver saputo della stangata ai danni del suo giocatore. Smith, era stato già avvertito prima della gara contro Datome e co. Già nell' incontro precedente contro Dallas si era reso protagonista dello stesso gesto. Giustificabile, quindi la reazione dell'ex coach di Atlanta, che ha deciso di lasciare fuori il suo numero 8 per la gara contro gli Heat. A detta di molti, Smith potrebbe essere piazzato anche sul mercato a causa di queste sue ingenuità, ma il contratto faraonico al momento percepito con i Knicks difficilmente può essere proposto da qualche altra squadra.