"God gives the hardest battles to strongest soldiers".
Così Taj Gibson, compagno di squadra di Derrick Rose, cerca di rincuorare il #1 dei Bulls, che lunedì si è dovuto operare (la seconda volta in due anni) al menisco, per ricostruirlo dopo lo strano infortunio subito contro Portland durante un cambio di direzione.
Per DRose e i Bulls è stata una batosta terrificante il responso medico: 4-6 mesi fuori e stagione finita. L'ombra di Brandon Roy che aleggia sullo United Center e la forza di un 25enne che per forza di cose dovrà cercare di essere più forte della sfortuna. La NBA si è stretta attorno al MVP più giovane di sempre, e tantissimi sono stati i messaggi di conforto.
No matter what "rivalry" we have with the bulls.. Hope it ain't serious for D Rose! #ImACompetitor
— Paul George (@Paul_George24) 23 Novembre 2013
Forget about the loss. Let's just hope DRose is OK. Thoughts go out to him. Let's get some good news tomorrow on his status.
— Scottie Pippen (@ScottiePippen) 23 Novembre 2013
Episodio curioso: pochi giorni prima dell'infortunio, un bambino aveva regalato a Derrick Rose un foglio per tastare le sue capacità dopo il Ritorno. Ecco come si era valutato Derrick:
Noi non possiamo fare altro che augurare a DRose di non mollare di un centimetro, guarire da quest'altro maledetto infortunio e riprendersi il palcoscenico che merita. I Bulls dovranno resistere alla tempesta, tante voci si sono accavallate in questa settimana, ma il GM ha ribadito che DR1 è il cardine per il futuro e il roster non va rifondato. Cosa sarà del futuro non possiamo saperlo, come e se tornerà Rose nemmeno.
Un altro che non sta vivendo un bellissimo momento è Jason Kidd; più di una difficoltà nel suo nuovo ruolo di Head Coach, con i Brooklyn Nets sprofondati in fondo alla Conference con un record impietoso di 4-11. In questo frangente, Jasone sta tentando qualsiasi modo per risalire la china. L'ultimo gli è costato 50'000 dollari di multa...
Per quanto "scorretto" possa essere definito questo comportamento da parte dell'ex playmaker, non si può nascondere la sua vena geniale nell'escogitare un time-out improvvisato facendosi urtare dal proprio giocatore e lasciando cadere il bicchiere, fermando così la partita. Jason, ma che ci combini?
Ora diamo spazio a un altro momento tipico degli intervalli lunghi americani, ovvero la Dance Cam. Durante l'ultima partita casalinga dei Detroit Pistons (gira e rigira, o per la premiata ditta Drummond&Datome o per altre "particolarità" della squadra, ogni settimana si deve per forza passare da qui). Guardate il bambino che si fa trascinare dal ritmo della musica...
E questo balletto ci dà l'occasione per rispolverare un filmato d'annata che rimarrà immortale, tra i video registrati negli intervalli delle partite. Qui siamo ad Atlanta, e Vince Carter potrebbe effettivamente impallidire guardando questo video...