Il general manager dei Los Angeles Lakers, Mitch Kupchak, ha dichiarato nella giornata di martedì che Kobe Bryant non solo chiuderà la propria carriera nei gialloviola ma anche che lo farà con una squadra capace di contendere per il titolo NBA, quel sesto anello che per il "Black Mamba" significherebbe eguagliare il suo idolo Michael Jordan nel numero di titoli vinti e consentirebbe ai Lakers di salire a quota 17 campionati vinti e di pareggiare così i conti con gli arcirivali dei Boston Celtics.

Nella giornata di lunedì Kobe Bryant ha firmato un nuovo contratto dal valore di 48.5 milioni che lo ha legato ai Lakers per altri due anni e nonostante il fatto che i 23.5 milioni annui che percepirà il numero 24 andranno ad occupare più di un terzo del "salary cap" disponibile per la prossima stagione, Mitch Kupchak crede fortemente di riuscire ugualmente a mettere i tasselli giusti attorno a Bryant per costruire una squadra in grado di vincere il titolo già dalla prossima stagione: "Si, lo credo - ha esordito il general manager dei Lakers davanti ad un piccolo gruppo di giornalisti - Penso che sia qualcosa che possiamo fare. Certo, il "collective bargaining agreement" (l'accordo di contrattazione tra proprietari NBA e giocatori) non rende le cose facili a nessuno, le regole sono molto restrittive ma al tempo stesso è una sfida che credo sia alla nostra portata, quindi sì, credo alla possibilità di costruire una squadra da titolo".

La sfida di cui parla il GM dei Lakers è quella di non sforare il cap salariale a disposizione della squadra di Los Angeles ora che dopo aver rifirmato Bryant per altri due anni di contratto i soldi per eventuali mosse sul mercato potrebbero non bastare: "Ovviamente Kobe si è ridotto l'ingaggio - prosegue Kupchak - Un taglio sostanzioso, per come la vediamo noi. Sappiamo che molte persone diranno cose del tipo "Bè, 2 milioni non sono un taglio sostanzioso" ma è stata una trattativa che ha soddisfatto entrambe le parti quindi ci reputiamo soddisfatti".


Kupchak e i Lakers, rifirmando Bryant, hanno di fatto puntato tutte le loro chips su un giocatore che è stato per 17 anni la stella indiscussa della franchigia gialloviola. Nonostante la rottura del tendine di achille, ai piani alti del team hanno preferito puntare su Bryant invece di rincorrere Carmelo Anthony o LeBron James la prossima estate sperando nella possibilità che i due non rinnovino i loro rispettivi contratti per giocare nei Lakers sopratutto visto quello che è successo con Dwight Howard che a luglio ha lasciato Los Angeles per accasarsi a Houston. I Lakers sanno quanto mutevole, volubile e poco affidabile sia il mercato NBA.


"Il senso d'incertezza che ci ha condizionati per tutta l'estate è acqua passata - ha detto Kupchak - Sappiamo che Kobe farà parte della squadra quest'anno e nelle prossime due stagioni e le trattative per far sì che questo avvenisse sono andate lisce come l'olio".

E anche se Kobe Bryant ha presenziato soltanto un paio di allenamenti dei Lakers da quando sta cercando di bruciare le tappe per tornare sul parquet di gioco il prima possibile, Kupchak è convinto che il cinque volte campione NBA tornerà a giocare ad alti livelli: "E' normale che voi giornalisti abbiate dei dubbi ma io sono presente in ogni cosa che concerne la nostra organizzazione e sono lì ogni giorno a vedere quello che succede. Bryant non ha giocato ancora una partita NBA, vero ma quando diciamo che tornerà ad alti livelli sappiamo di cosa parliamo. Abbiamo consultato medici, chirurghi, specialisti del settore, di questo genere di infortuni e tutti ci hanno assicurato che Kobe guarirà al 100% dall'infortunio. Nessuno nei Lakers si aspetta che questo non avvenga. Mi aspetto di vederlo giocare ancora ad alti livelli - conclude il GM - Sicuramente sarà capace di segnare come faceva prima e di portare in campo leadership e durezza mentale".