Metta World Peace non è tra i Knicks che vanno in campo a Detroit. Alle prese con un ginocchio malandato, il fu Ron Artest non "commemora" il nono anniversario di una delle sue più celebri imprese, quella Detroit Brawl che rischiò di pregiudicarne (in tutti i sensi...) la carriera. Non va in scena neanche il derby italiano, perché coach Cheeks si ostina a utilizzare Datome solo per manciate di minuti. Stuckey e Monroe bastano ai Pistons per avere comunque la meglio su NY. Houston scherza con i Celtics, subito sepolti da una valanga di 40 punti nel primo quarto, mentre una pioggia di triple si abbatte a South Beach sugli Hawks. Wizards e Kings si rilanciano con le vittorie contro Wolves e Suns. 
 
Washington Wizards (3-7)  - Minnesota Timberwolves (7-5) 104-100 (27-34, 24-29, 30-18, 23-19)
Beal 25, Nene 20, Webster 17, Wall 14+16 assist, Gortat 14; Love 25+11 rimbalzi, Brewer 16, Pekovic 13
Kevin Love va in doppia doppia superando abbondantemente quota 20, ma i Wizards riescono a tenerlo sotto la media stagionale e a fargli sbagliare 8 delle ultime 11 conclusioni. Dopo aver segnato 16 punti nel primo quarto ("Credevo sarebbe arrivato a 70", scherza il coach di Washington Randy Wittman), Love esce progressivamente dalla partita e i Wolves, dopo aver condotto in doppia cifra per buona parte del primo tempo, subiscono l'inesorabile rimonta di Washington. Nell'ultimo quarto, 3 triple di Martell Webster permettono ai Wizards di passare in vantaggio e, nel finale, Hilario e Beal sono freddi dalla lunetta mentre gli ospiti negli ultimi 70 secondi segnano un solo punto.
 
Detroit Pistons (3-7) - New York Knicks (4-6) 92-86 (26-24, 17-19, 28-20, 21-23)
Stuckey 21, Monroe 17+11 rimbalzi, Smith 19, Datome 3 (1/2 da 3), 1 assist, 1 recupero, 2 perse; Anthony 25, JR Smith 19, Bargnani 13 (6/10, 0/2, 1/1), 6 rimbalzi, 2 assist
Le triple di Anthony e JR Smith negli ultimi 2 minuti non vanno a bersaglio e la rincorsa dei Knicks, sotto per tutta la gara, non va a buon fine. Un ottimo Stuckey e il solido Monroe consentono ai Pistons, privi di Billups e Bynum, di agguantare il terzo successo stagionale. Metta World Peace è out a causa di un ginocchio malandato e salta il nono anniversario della leggendaria Detroit brawl. Non va praticamente in scena la sfida italiana: Datome resta in campo solo per una manciata di minuti realizzando una tripla; Bargnani chiude invece con 13 punti in 38 minuti, risultando il giocatore più utilizzato da coach Woodson. Lo stesso Woodson così analizza la gara: "Nel primo quarto siamo andati bene in attacco, ma gradualmente abbiamo poi smesso di far girare la palla. Abbiamo giocato come se fossimo una squadra stanca, ma non c'è nessun motivo per cui dovremmo esserlo. Ci è mancato Felton (problemi alla schiena) ma questa non vuole essere una scusa. Entusiasta invece Josh Smith: "Siamo lunghi, atletici, e non c'è motivo per cui non possiamo fare ciò che abbiamo fatto oggi in ogni partita. Stiamo voltando l'angolo e ci stiamo ritrovando anche in difesa". 
Miami Heat (8-3) - Atlanta Hawks (6-5) 104-88 (24-25, 24-20, 30-23, 26-20). I Piston non battevano i Knicks dal 18 marzo del 201
 
Miami Heat (8-3) - Atlanta Hawks (6-5) 104-88 (24-25, 24-20, 30-23, 26-20)
Bosh 19, Allen 17, Chalmers 14, James 13; Scott 15+10 rimbalzi, Horford 12, Antic 12)
 
Houston Rockets (8-4) - Boston Celtics (4-8) 109-85 (40-18, 28-26, 20-13, 21-28)
Jones 24+9 rimbalzi, Howard 10+11, Harden 15, Beverley 16; Lee 17, Bradley 11, Sullinger 10
I Rockets ottengono la terza vittoria consecutiva e abbattono i Celtics con un primo quarto da 40 punti. Terrence Jones realizza il career high con 24 punti, a cui si aggiungono i 16 di Partick Beverley. James Harden e Jeremy Lin possono limitarsi al compitino (15 punti con 11 tiri per il "Barba", 11 con 10 tiri per l'ex Knicks). I Celtics si trovano sotto 18-1 dopo 5 minuti; provano a giocarsela (28-18 a 2:40 dalla fine del primo quarto) ma vengono messi ko da un terrificante parziale di 12-0 realizzato da Houston nei restanti 160 secondi. La gara, praticamente, termina prima di iniziare...
 
Sacramento Kings (3-7) - Phoenix Suns (5-5) 107-104 (25-33, 21-37, 26-28, 16-25)
Cousins 27, Thomas 18, McLemore 19; Green 23, Morris 19, Frye 17 
Vittoria in rimonta per i Kings: i padroni di casa sono sotto di 7 a 3:35 (97-104, tripla di Gerald Green), ma l'attacco dei Suns si inceppa e Isaiah Thomas e DeMarcus Cousins danno vita al parziale di  10-0 che decide la gara. "Tutti abbiamo fatto ciò che ci voleva per vincere questa partita", dice Isaiah Thomas, 9 punti nell'ultimo quarto. "Una vittoria come questa ci fa crescere la fiducia di poter essere una buona squadra anche in difesa. E' un gran passo avanti per noi." Le palle perse sono state letali per i Suns. "Non puoi andare sotto alla fine della partita e perdere 5 o 6 palloni di fila," dice coach Hornacek. "Anche nel primo tempo, che abbiamo giocato bene, abbiamo avuto delle palle perse", aggiunge Channing Frye. "Ma c'è differenza tra buone e cattive palle perse. E oggi ne abbiamo avute troppe di cattive". Record di franchigia per Isaiah Thomas: per la decima volta di fila, è andato in doppia cifra partendo dalla panchina.