Una sfida che in partenza si pensava dovesse finire con una netta vittoria dai parte di San Antonio si rivela invece una gara tiratissima che si decide soltanto nei secondi finali grazie alla classe cristallina del solito, immenso Tony Parker. Da segnalare inoltre i 31 minuti di gioco concessi da coach Popovich al nostro Belinelli, che pur non brillando pian piano sta comunque entrando sempre più nel vivo degli schemi di gioco della squadra texana, confermando (se mai ce ne fosse ancora bisogno) la bontà della sua scelta di rinunciare a offerte salariali più alte per approdare invece alla corte di Duncan e Parker e provare ad entrare nella storia come primo italiano a vincere un anello NBA.

Ma veniamo alla gara. Partono forte i padroni di casa che con il solito Tim Duncan gigantesco sotto canestro cercano di prendere da subito il controllo della gara. Rispondono colpo su colpo però i Suns che con Gerald Green restano attaccati agli avversari, complice anche l’inizio un pò sottotono per le due stelle francesi Parker e Diaw che vengono sostituiti dopo solo 6 minuti da coach Popovich con Mills e Belinelli. L’italiano però non parte subito benissimo, e comincia con un tiro sbagliato e una palla persa, non perdendosi però comunque mai d’animo e mettendosi sempre al servizio dei compagni. Proprio grazie alle seconde linee infatti i San Antonio raggiungono il massimo vantaggio sul +12 a 2 minuti dalla fine, ma poi un ottimo Morris riporta in gara i Suns ed il primo quarto si conclude con il punteggio di 29 a 21 per gli Spurs.

Il secondo quarto parte invece con tanti errori da una parte e dall’altra (Belinelli sbaglierà altri 3 tiri prima di tornare in panchina a 2 minuti dall’intervallo) e con  San Antonio che fatica a trovare il canestro permettendo così ai Suns guidati dai Morris di impattare ed addirittura passare in vantaggio, chiudendo il primo tempo avanti con il punteggio di 53 a 51 (ma solo grazie alla bomba all’ultimo secondo di Danny Green dall’angolo su scarico di Tony Parker raddoppiato in penetrazione). Da segnalare al solito il supporto di Ginobili che realizza nella prima frazione tutti i 9 punti che alla fine scriverà a referto.

La seconda parte della partita inizia con Belinelli di nuovo in campo e con Duncan a fare la voce grossa per riportare i San Antonio in vantaggio coadiuvato da un ottimo Green. Dall’altra parte ci pensa un Markieff Morris in serata di grande spolvero (23 punti alla fine per lui partendo dalla panchina!) a tenere i suoi Suns in partita, ed il terzo quarto procede con un equilibrio che resterà tale fino al suono della sirena sul punteggio di 73 a 73. Nel terzo quarto realizza i suoi 4 punti Belinelli, con una bomba a 1 minuto dalla fine su uno scarico spaziale di Diaw ed un tiro libero.

L’ultimo periodo parte con Tony Parker che ha a referto 5 soli punti, e la situazione resterà tale fino a 6 minuti dalla fine della gara quando realizzando uno dei suoi soliti jump shot il francesizzo spezza come un incantesimo e inizia la sua personalissima partita sul punteggio di 83 a 82 per gli Spurs. Da quel punto in avanti diventa un “Parker contro tutti”, con la palla che quando scotta finisce sempre nelle mani del francesizzo che non delude praticamente mai e mette a referto 15 dei suoi 20 (nonché 15 dei 16 totali realizzati dagli Spurs) punti finali negli ultimi 6 minuti di gioco: ovvero quando conta! I Suns si dimostrano squadra coriacea e dura a morire; senza grandi individualità ma con un affiatamento eccellente che, semmai ce ne fosse ancora bisogno, ci ricorda che la pallacanestro è uno sport di squadra.

Arrivano all’ultimo minuto di gioco addirittura avanti nel punteggio (96 a 95 per gli ospiti) e pensano seriamente al colpaccio in trasferta. Ma negli ultimi decisivi 30 secondi viene fuori il talento cristallino di Parker che con un jump shot dei suoi (mani del difensore praticamente attaccate alla faccia) e con uno smarcamento su rimessa per un successivo facile layup fissa il punteggio finale sul punteggio di 99 a 96 per i padroni di casa. Duncan chiude la sua gara con 17 punti 5 rimbalzi e 5 assist e Ginobili resta fermo a 9 punti dopo un secondo tempo molto sotto tono. Ultima nota di merito va a Danny Green, che realizza 19 concretissimi punti con un principesco 8 su 11 dal campo e tanta tanta difesa.