Gli Indiana Pacers sconfiggono i Chicago Bulls e portano a 5 la striscia di vittorie stagionali, siglando la miglior partenza della franchigia dalla stagione 1971-1972 e rimanendo l’unica squadra imbattuta dell’intera NBA. Season-High per David West, con 17 punti e 13 rimbalzi. I Chicago Bulls, dopo essere stati in partita per 3 quarti, cedono nell’ultimo periodo, costretti dall’arcigna difesa dei Pacers a tirare con il 35,6% dal campo e perdendo un sacco di palloni. 

Derrick Rose apre la partita con 12 punti (5/9 dal campo) segnando il suo miglior parziale dall’inizio della stagione, mentre Carlos Boozer (che quest’anno stava tirando con il 65,9 dal campo) è limitato da un grande David West a un misero 3/10. Trascinati dai punti di Rose e Deng però i Bulls riescono ad arrivare all’intervallo lungo con un risultato di 43-37. 

Nella ripresa però Indiana si scatena e nonostante la serata difficile al tiro di Paul George (21 punti sì, ma con 6/19 dal campo) piazza un parziale di 10-2, per poi scattare ulteriormente con un altro parziale di 9-2, quando l’entrante dal “Pino” Donald Sloan segna una tripla per il 63-55. I Bulls non si arrendono, e rientrano in partita grazie alla tripla di Hinrich e al gioco da 3 punti di Loul Deng. Al coach di Indiana Frank Vogel viene fischiato un tecnico, e Chicago ha così la possibilità di tornare in partita: 63-62.

Thibodeau fa entrare Mike Dunleavy, che segna una tripla riportando avanti i Bulls, che a 8 minuti dalla fine guidano a 67-65. Negli ultimi minuti però si scatena la panchina di Indiana, con Lance Stephenson sugli scudi: la variabile impazzita dei Pacers segna due triple in pochi minuti, e coadiuvato da Scola e Sloan ribalta il parziale in 77-69 Pacers.  I Bulls non riescono a rientrare nel match, e i Pacers vincono anche questa partita contro i rivali di Division. 

E’ stata una serata difficile per Derrick Rose, limitato al tiro (6/15 dal campo) che dopo la partenza sprint nella ripresa mette a referto solo 3 punti, rimanendo anche in panchina per metà del quarto quarto. “Thibodeau è il coach di questa squadra, io faccio quello che mi dice lui”, è quello che ha affermato il numero 1 di Chicago. E’ probabile che Thibs abbia voluto tenerlo distante per qualche minuto da una partita che quarto dopo quarto diventava sempre più fisica (Mahinimi è stato costretto a lasciare il campo per infortunio, ad Hinrich è stato fischiato un “fragrant foul”).

Indiana ha invece mostrato quanto di buono può fare quest’anno, grazie anche a una panchina rigenerata dal mercato e a un’alchimia pazzesca di squadra. Ora bisogna vedere cosa succederà con il rientro di Danny Granger, assente anche stanotte per infortunio.