Una delle più grandi differenze tra LeBron James e gli altri extraterrestri dell'Nba, sta nel fatto che quando il numero 6 raggiunge o sorpassa quota 30 punti, gli Heat portano sempre a casa la vittoria.

Il Prescelto ha ormai cambiato radicalmente il suo modo di interpretare la pallacanestro, tralasciando punti nelle statistiche personali, a favore di quelli di squadra. Meno tiri uguale percentuale di realizzazione maggiore.

Kobe Bryant, Kevin Durant, Carmelo Anthony. Tre nomi per non citarne altri. Tutti esempi di autentici fenomeni i quali, tuttavia, in serate con 30 o addirittura 40 punti ciascuno non riescono a regalare la vittoria ai propri compagni. Questo a causa di un eccessivo accentramento della fase offensiva, a discapito di un maggiore spartizione di tiri a canestro tra i compagni, la quale favorirebbe una miglior percentuale di realizzazione. La logica è molto semplice: puoi essere bravo quanto vuoi, e qui si parla di veri e propri alieni, ma infilare 10 tiri su 10 è cosa quasi impossibile. Lo è sicuramente meno se quei 10 tiri sono effettuati da 10 tuoi compagni differenti.

Questo è il credo che hanno adottato i Miami Heat negli ultimi due anni, il credo che ha portato Spoelstra ed allievi ai back to back Titles. Se nelle statistiche di fine anno togli un paio di punti a testa a James, Wade e Bosh, ne ricaverai dieci in più dagli uomini della panchina. Le seconde linee sono la vera chiave dei successi degli Heat, poichè si fanno trovare sempre pronti nei momenti in cui la difesa li lascia liberi per andare a pressare sui Big Three.

Ecco che allora, nella notte in cui il grande ex della partita Chris Bosh viene tenuto a riposo, Ray Allen è capace di segnare ancora 14 punti, seguito fedelmente dal compagno di merende D-Wade, che ne centra 20. Tuttavia, gira che ti rigira, si torna sempre allo stesso punto. 500. 500 come le gare consecutive in cui LeBron James ha fatto registrare la doppia cifra a referto. Contro i Raptors, per non destare sospetti, i punti totali sono 35, 13-20 dal campo e 8-8 dalla lunetta, ai quali vanno aggiunti 8 assist ed altrettanti rimbalzi. 

Per i padroni di casa la vittoria rimane sempre lontana quel tanto che basta per crederci, senza tuttavia avere alcuna possibilità di centrarla. La stagione dei Raptors è assolutamente ancora da decodificare. Le premesse per un piazzamento Playoff volendo ci sono, soprattutto dopo l'acquisizione di Rudy Gay alla fine dell'anno scorso.Il pezzo da 90 della franchigia canadese chiude ancora una volta in doppia doppia con 13 punti e 10 rimbalzi.

Inoltre, la crescita e la maturazione di DeRozan (21 punti per lui) in guardia, di Valanciunas (18) sotto canestro e di Ross (11) in personalità dalla panchina, sono altri fattori che fanno ben sperare.

La continuità, soprattutto in una Lega impossibile come l'Nba, rimane tuttavia molto difficile da trovare e la strada per i Raptors è ancora molto lunga.