Continua la marcia inarrestabile dei Rockets, che, in questo inizio stagione stanno dimostrando di essere una delle squadre più ciniche e competitive. Dwight Howard sembra il gemello buono di quello visto lo scorso anno a Los Angeles. L'intesa Lin – Harden è sempre più forte e Chandler Parsons ormai non è più solo una promessa ma una bellissima realtà. Dopo un avvio traballante con i Jazz sopra anche di 19, Houston tira fuori gli artigli e con un terzo e quarto quarti perfetti hanno la meglio sulla squadra di Tyron Corbin che è ora 0 -3 in classifica, la peggior partenza dal 1979-80. I Rockets come detto, non sono partiti bene, perchè come afferma Parsons nelle interviste post match: “abbiamo giocato troppo sicuri di noi stessi, sapevamo di essere i più forti e ci siamo distratti”,e sono proprio le giocate giocate della small forward bianca a guidare l'arrembaggio dei suoi. I numeri parlano chiaro: 24 punti 12 rimbalzi e 6 assist. Sicuramente il migliore in campo. A dare manforte a Parsons anche il solito James Harden con 23 punti e 5 assist e Jeremy Lin con 20 punti. Partita ordinaria per Dwight Howard che dopo le roboanti prime uscite, stanotte si accontenta “solo” di 15 punti conditi da 9 rimbalzi.
Poca cosa invece i Jazz che, nonostante vadano avanti di 19, lo fanno più per demerito degli avversari che per merito loro. Manca organizzazione di gioco e un vero e proprio leader. Richard Jefferson ha portato l'esperienza che serviva in una squadra ancora giovane e in fase di sviluppo. Buona la crescita di Burks che ne mette 15 partendo dalla panchina e di Enes Kanter (16 e 8 rimbalzi). Tuttavia sembra che la stagione sarà piena di alti e bassi per Utah.
Ricapitolando, questi Houston Rockets di inizio stagione ci sono piaciuti moltissimo, anche se, bisognerà vederli contro squadre più quotate. L'impressione è di avere di fronte una squadra tosta, quadrata e con molta fame. Lin e Harden sono una certezza e la rinascita di un giocatore come Howard non può che essere una bellissima notizia per i texani. Dwight in questa prime tre partite ha giocato da MVP, segnando e prendendo valanghe di rimbalzi (i 26 contro i Cats sono il suo massimo in carriera) e migliorando ogni aspetto del suo gioco, a partire dai liberi suo tallone d'Achille. Proprio riguardo ai tiri dalla lunetta ecco cosa dice a fine partita: “Ho tirato i liberi come se fossi Mark Price, come se avessi una canzone soft nella mia testa, l'altra sera ne avevo una troppo veloce e tiravo troppo velocemente. Stasera era come se sentissi cantare Beyonce che accompagnava ogni mio tiro”. E infatti Howard ne ha messi 7 su 10. Se Superman continua a giocare a questi livelli Houston sarà una delle squadre da battere a Ovest.
I prossimi impegni vedranno i Rockets contro Clippers, Portland e Lakers mentre per i Jazz Brooklyn, Boston e Chicago.