Division interessantissima la Pacific quest'anno. Assisteremo a un sostanziale cambiamento di ruoli e di protagonisti, in quanto i Lakers non sono più la squadra principe della division e squadre come Clippers e Warriors stanno emergendo. Vediamo nello specifico.

L.A. CLIPPERS

Il miglior affare dell'anno è stato sicuramente quello di non far partire Chris Paul in estate. Quando hai in quintetto il miglior play della Lega è tutto più semplice. La dirigenza, nota negli anni scorsi per operazioni quantomeno discutibili, è invece riuscita a fare innesti intelligenti, andando ad aggiungere al roster gente di esperienza come J.J Reddick e Jared Dudley, veterani pronti a dare minuti di qualità dalla panca. Punto focale della seconda squadra di L.A (anche se per molti ormai è la prima) sarà il continuo sviluppo di Blake Griffin.

Il ragazzone dell'Oklahoma ha ancora buoni margini di miglioramento e dovrà continuare a lavorare per diventare una delle top forward della Nba. Le cifre dell'anno scorso hanno subito una leggera flessione (18 punti e 8 rimbalzi a partita contro i 21 e 11 rimbalzi della stagione precedente) ma Blake rimane sempre il primo terminale offensivo e il bersaglio preferito per gli assists di Paul. Per diventare l'ala devastante che darà ai Clips ulteriori chance di far bene, deve lavorare ancora un po' sul jumper. Il nuovo allenatore Doc Rivers si aspetta molto da questo gruppo e le sue doti motivazionali saranno la base di partenza per agognare a un traguardo importante. Punto a sfavore dei Clippers i lunghi. DeAndre Jordan è una sicurezza nello spot di centro ma dietro c'è poco altro.

GOLDEN STATE WARRIORS

si riparte forti dell'ottima stagione passata. Punto fermo è sicuramente Steph Curry, reduce da una stagione mostruosa. A dare supporto al figlio di Dell la dirigenza ha messo a segno il colpo Iguodala, ottimo secondo violino e ancora in grado di fare la differenza nonostante non sia più un giovincello. Poi la solidità di David Lee reduce dalla miglior stagione in carriera, garantisce punti e presenza difensiva. Klay Thompson e soprattutto Harrison Barnes sono chiamati al salto di qualità definitivo e si spera nel pieno recupero di Andrew Bogut a completare un quintetto veramente molto interessante. In panca l'energia di Marrese Speight e Toney Douglas. Particolare interesse desta anche seguire l'evoluzione del fratello minore di Curry, Seth, che in pre season ha fatto vedere che il gene di famiglia è ben presente anche in lui.

LOS ANGELES LAKERS

La stagione dei Lakers girerà tutto attorno al recupero di Kobe Bryant. Reduci da un'annata tutt'altro che entusiasmante, i gialloviola nella off season non hanno saputo trattenere Dwight Howard e si trovano così ai nastri di partenza con la propria stella incerottata, uno Steve Nash vicino alla pensione e un Pau Gasol scontento e svogliato. Le premesse non sono delle migliori. Mike D'Antoni dovrà far sin da subito i conti con una situazione potenzialmente esplosiva, e i Lakers si trovano davanti alle porte la prospettiva di una stagione perdente come non succedeva da anni. Alcuni innesti sono stati fatti ma non si tratta certo di nomi altisonanti. Jody Meeks, Chris Kaman e Nick Young faranno del loro meglio ma la sensazione è che L.A pensi già al prossimo draft che si prospetta uno dei più ricchi di talento degli ultimi anni.

SACRAMENTO KINGS

Squadra ancora giovane e sperimentale. Il potenziale c'è eccome, ma sembra che ci sia ancora molto da lavorare. Ottimo l'innesto di Greivis Vasquez nel ruolo di playmaker che porterà energia e tanti assists. Il rookie Ben Mclemore è ancora un oggetto piuttosto misterioso e potrebbe essere un vero crack oppure un clamoroso flop, ci aspetta molto dalla seconda stagione di Thompson. Tutto comunque ruota attorno a Demarcus Cousins. Il big man è chiamato a prendersi responsabilità e a migliorare il suo caratteraccio che la scorsa stagione ha causato alla franchigia più di un problema. Anche Tyrke Evans è chiamato alla stagione della resurrezione dopo una scorsa stagione in calo pauroso. Buona la panca con Isiah Thomas, Carl Landry, Patrick Patterson e Marcus Thorton. Hanno tutte le carte in regola per essere la sorpresa della stagione.

PHOENIX SUNS

Squadra senza una vera stella. Si affidano a Goran Dragic e Eric Bledsoe nel backcourt. Pochi movimenti di mercato in estate. Interessante la scelta del rookie Alex Len che andrà a supportare Gortat nel reparto lunghi. Manca un vero e proprio realizzatore perso Beasley che è tornato agli Heat, ci si affida a Shannon Brown, Gerald Green e alla crescita dei gemelli Morris. Per i Suns sarà una stagione in salita e così come i Lakers, con la testa già proiettata al prossimo draft.