"Ho deciso di diventare un giocatore dei Detroit Pistons. Penso che possa essere il posto giusto per permettermi di fare un ulteriore salto di qualità nella mia carriera e per realizzare il sogno di una vita. Sono molto eccitato all'idea di unirmi al gruppo dei giocatori di Detroit. Voglio ringraziare la mia famiglia, il Presidente Toti, tutta la Virtus Roma e con lei i suoi tifosi per il loro continuo supporto e augurare alla Virtus il meglio per il futuro."
 
Parole che non nascondono gioia e soddisfazione, parole che non mascherano l'impazienza di misurarsi con i migliori e la certezza di poter reggerne il confronto.
Gigi Datome utilizza Twitter per ufficializzare il suo approdo in NBA con la franchigia di Motown. L'MVP dell'ultimo campionato italiano diventa così il quarto italiano (Gallinari a Denver, Bargnani a New York, Belinelli a San  Antonio) ai nastri di partenza della prossima stagione NBA, il sesto (gli altri furono Rusconi, 7 partite con Phoenix, ed Esposito, 
30 gare disputate con Toronto entrambi nel 1995-96) in assoluto a tentare l'avventura nel torneo che tutti i giocatori sognano di disputare. 
 
La crescita di Datome è stata costante di anno in anno. Il primo exploit è con la maglia di Siena, stagione 2005/2006. Non ancora 19enne, Gigi si mette in luce in una gara contro Avellino, realizzando 27 punti con 4/7 da 3. L'ala di Montebelluna veste per 3 stagioni e mezzo la casacca di Siena (1.7, 1.2, 6.4 e 4.1 le sue medie realizzative) prima di approdare a Scafati, dove disputa i primi campionati di Serie A da protagonista sfiorando nel 2008 la doppia cifra di media (9.1).
Nel 2008-09 Datome inizia la sua storia con la Virtus Roma. I primi 3 anni nella capitale, conditi dalla partecipazione all'Eurolega, ne completano la maturazione e ne fanno un giocatore di primissimo piano a livello europeo. Gli scout che da oltreoceano ne seguivano l'evoluzione diventano più numerosi e assidui; l'interesse delle varie franchigie più intenso. Roma è costretta a tagliare il budget ma questo, inevitabilmente, favorisce l'affermarsi di Datome, che dimostra di poter essere il go-to-guy che da tanto tempo mancava al basket italiano. Il 2013 è l'anno della consacrazione. Gli oltre 16 punti di media permettono a Datome di aggiudicarsi il premio di mvp, ma è la trionfale cavalcata nei playoff, con l'inaspettata e impronosticabile finale scudetto, a permettere il salto oltreoceano.
 
Non Boston, come si sussurrava, ma dunque Detroit. Una franchigia reduce da anni difficili dopo un luminoso passato, da 4 anni fuori dalla post season, ma con giovani di valore e un nuovo coach, Maurice Cheeks, che dovrà inserire l'italiano in un collettivo in cui le stelle sono, al momento, i lunghi Drummond e Monroe, il play Knight e soprattutto il pezzo da novanta del mercato della squadra del Michigan, Josh Smith, contrattualizzato per 4 anni a oltre 50 milioni di dollari.
Datome ha firmato un biennale da 3.5 e mezzo di verdoni. Arriva in America con la fama di trepuntista e come highlights le dirompenti schiacciate degli ultimi playoff.
Gigi ha tutto per ritagliarsi il suo spazio. E' nel momento migliore della sua carriera, al top fisicamente e tecnicamente e con alle spalle tante importanti esperienze in Italia e in Europa.  Non fallirà.