Si festeggia a Toronto, molto meno nella Grande Mela, sponda Knicks. Le grandi manovre dei Nets, che hanno regalato al neo coach Jason Kidd il trio di superveterani Garnett-Pierce-Terry, erano viste con ansia dai tifosi dei Knicks, in attesa di una risposta della propria dirigenza che permettesse di non cedere, almeno sulla carta, la supremazia cittadina ai Nets. Invece, la trade (non ancora ufficializzata) che porterà Bargnani a fare - probabilmente - da cambio a Stoudemire e Chandler è manna per i tifosi dei Raptors. Non tanto per la contropartita (matusa Camby, Novak e un paio di prime scelte) ma perché il rapporto tra i tifosi canadesi e il centro romano era ormai incrinato. Il rendimento di Bargnani, prima dell'infortunio, è stato il peggiore della sua carriera in NBA. Nelle 42 partite giocate, Bargnani ha realizzato 12.7 punti di media, contro i 19.5 del pur tormentato 2012 e i 21.4 del 2011. Soltanto nelle prime due stagioni in NBA, il centro aveva tenuto una media punti più bassa. Inoltre, solo in sporadiche occasioni si è visto un Bargnani dominante (i 34 punti realizzati a novembre contro Detroit, i 26 con 5/7 da 3 a marzo contro Golden State). Le stesse dichiarazioni del "Mago", che dopo il tremendo inizio di stagione dei Raptors parlava della sua squadra come della peggiore della Lega, sono stato un boomerang per l'azzurro: 16/26 (10/24 da novembre) il record di Toronto con Bargnani in campo, 18/22 senza.
 
La storia di Bargnani a Toronto era cominciata grazie a Brian Colangelo. Il GM lo aveva scelto, ventenne, con la prima chiamata nel draft del 2006. La conoscenza del basket europeo (oltre a Bargnani, Colangelo portò in Canada anche Garbajosa, Delfino e Anthony Parker) e i buoni risultati ottenuti dai Raptors permisero a Colangelo di essere nominato Executive dell'anno nel 2007. Le deludenti stagioni successive, qualche trade errata (Hibbert praticamente ragalato ai Pacers) e l'incapacità, o la non volontà, di privarsi di Bargnani hanno segnato la fine del rapporto tra Colangelo e i Raptors. In pochi giorni, il suo successore Masai Ujiri, che proprio Colangelo aveva portato ai Raptort prima come Director of Global Scouting e poi come Assistant GM, non ha perso tempo. Una volta firmato il contratto da 15 milioni di dollari (per 5 anni) che lo lega ai Raptors in qualità di GM, Ujiri si è dato da fare per sbarazzarsi di Bargnani. 
 
Dopo 440 partite disputate con la canotta dei Raptors (15.2 punti di media) per Bargnani si apre una nuova fase della carriera. Il suo passaggio a New York ingolfa il salary cap dei Knicks (i suoi 12,5 milioni di dollari, per due anni, si aggiungono agli oltre 58 del trio Anthony/Stoudemire/Chandler) e al Madison Square Garden di certo non saranno teneri con lui. 
 
Ma chissà che proprio nel palazzetto dove un altro italiano, Esposito, disputò proprio in maglia Raptors la miglior partita della sua fugace apparizione in NBA, Bargnani non possa ritornare il "Mago".