Il regno di LeBron e dei suoi vassalli è in pericolo. Gli ambiziosi Pacers hanno messo in difficoltà i campioni in carica e tornano a Miami col sogno non impossibile di usurparne il trono. LeBron è pronto a guidare i suoi nella battaglia decisiva, il Re non teme nulla.
 
Inizio contratto per entrambe le squadre: Miami sbaglia i primi 3 tiri, Indiana spreca i primi 2 possessi. E' di Hibbert il primo canestro, con una tripla di Stephenson i Pacers arrivano sul 2-5 e a metà primo quarto, con una schiacciata di West, doppiano gli Heat (6/12). LeBron James decide che è il momento di entrare in azione. Il Prescelto realizza 6 punti, compresa la schiacciata che ribalta il risultato (15-14), ma i Pacers non si lasciano impressionare e con 5 punti di George chiudono in vantaggio i primi 12 minuti, sul 19-21.
Lebron segna 4 punti in apertura di secondo quarto. Tyler Hansbrough va a segno con una schiacciata, Chris Andersen, tornato in campo dopo la squalifica per una manata rifilata proprio a Hansbrough, risponde allo stesso modo. Grazie a un paio di triple di Allen, Miami allunga sul 31-27, arrivando sul + 10 (39-29) con 5 punti consecutivi di Bosh. La terza tripla di Allen e i punti di James mantengono costantemente il vantaggio sulla doppia cifra. Indiana realizza solo 5 punti negli ultimi 5 minuti e va all'intervallo lungo sotto di 15 (52-37).
A inizio secondo tempo i Pacers provano a scuotersi. Hill da 3 e Hibbert da centro area riducono lo svantaggio, ma James ribatte colpo su colpo risultando decisivo anche in difesa (stoppata ai danni di George) e a rimbalzo. Indiana si carica di falli, gli Heat sono infallibili dalla lunetta (33/38) e volano sul +20, approfittando del black out offensivo dei Pacers, capaci di segnare negli ultimi 6 minuti solo 6 punti. 
Hibbert, come ormai suo solito, realizza i primi punti dell'ultimo quarto, ma Indiana non ha le forze fisiche e mentali, oltre che tecniche, per provare anche solo a pensare alla leggendaria rimonta. James porta i suoi sul +25, il vantaggio si avvicina ai 30 punti con una tripla di Cole e i liberi di Wade (91-63). James si accomoda in panchina a 5 minuti dalla fine, stringendo la mano a David Beckham. Coach Spoelstra manda in campo le seconde linee e c'è gloria anche per Rashard Lewis, che con una schiacciata sigla l'ultimo canestro di Miami. Finisce 99-76, dopo aver sofferto per 6 partite Miami vince facile la bella ma sa che con gli Spurs sarà ancora più dura.
 
Mentre stringe il trofeo della Eastern Conferenze, il proprietario degli Heat, Micky Anson, ringrazia i suoi giocatori: "Sono un gruppo straordinario. Hanno disputato una stagione incredibile, che però non è ancora finita". D-Wade racconta le sue sensazioni: "Non mi piace ottenere un risultato senza lottare. Essere a questo punto per la terza volta di seguito, di nuovo in finale, è fantastico. Sono fiero che siamo riusciti in questa impresa. Tutto ciò che è accaduto nelle prime 6 gare non significava nulla. Tutto si decideva stasera, tutto in questa partita. Era importante trovare il modo di vincere qui, a casa". La 78esima vittoria in stagione esalta lo spirito di gruppo. Chris Bosh: "E' un privilegio essere parte di questa squadra e avere la possibilità di ritornare dove eravamo già stati. Eravamo vogliosi di giocare gara 7 come lo siamo ora di giocare le finali". 
C'è delusione in casa Pacers ma anche la certezza che le prossime stagioni saranno ricche di soddisfazioni. Paul George sottolinea che quanto fatto quest'anno servirà a rendere Indiana, una squadra giovane, ancora più consapevole dei propri mezzi. "Ora tutti sanno chi sono gli Indiana Pacers", proclama coach Vogel.
 
Spurs contro Heat, la finale che tutti aspettavano. Il carisma di Duncan contro quello di James, i cecchini Ginobili e Allen a confronto, le invenzioni di Parker e quelle di Wade, l'esperienza maturata in mille battaglie da coach Popovich e l'esuberanza tattica di Spoelstra...Ci sarà da divertirsi.