Il condizionale è sempre d'obbligo quando si tratta di queste partite, di questi atleti, di questo sport. Tuttavia, la piega che ha preso questa serie sembra non ammettere controindicazioni. I Miami Heat schiantano i Bulls in trasferta, preparandosi a chiudere la serie all'American Airlines Arena nella notte di mercoledì.
Il primo parziale di 11-2, con il nostro Belinelli che sbaglia 4 triple nei primi due minuti di gioco, lascia intuire quello che sarà il trand di tutta la gara. Bulls comprensibilmente distrutti dalla fatica, a corto di uomini e di energie, vengono surclassati dagli Heat di LeBron James, che chiude la sua personalissima Game 4 con 27 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 2 palle recuperate. In un'intervista raccolta nel pre-partita, il neo incoronato Mvp ha dichiarato che l'obiettivo della prossima stagione, è quello di migliorare nella percentuale dei tiri liberi (al momento ferma al 75%). Come special coach è intervenuto Ray Allen, il quale pare gli abbia insegnato una posizione diversa di tiro, facendo partire il pallone da molto più in basso. Nelle ultime due gare LBJ ha messo a referto 19 dei 20 tiri liberi provati, dimostrando immediati risultati di Coach Allen. Parlando di percentuali di tiro, i Chicago Bulls registrano la peggior partita della storia della propria franchigia in una partita di post-season, chiudendo con un a dir poco imbarazzate 19-74 dal campo, equivalente al 25,7% di realizzazione. Dopo un primo tempo chiuso tutto sommato in equilibrio, i padroni di casa si sciolgono dal secondo quarto in avanti, chiudendo il primo tempo sotto sul 44-33. Chi si aspettava una riscossa nella seconda parte di gara rimane deluso, poichè i Bulls centrano un altro record negativo, ovvero il quarto con meno punti segnati della storia, non arrivando neanche alla doppia cifra, fermandosi a quota 9. Coach Spoelstra, nonostante l'ampio vantaggio, non si fida degli indomiti Bulls e, solo a tre minuti dallo scoccare della sirena, decide di mandare in campo le riserve. Chicago chiuderà la gara con 65 punti, registrando l'ennesimo record negativo della serata con il peggior score della storia della franchigia in una partita valida per i Playoff. A chiudere il cerchio di una gara tremenda, c'è da segnalare il record negativo di Nate Robinson, il quale chiude con un poco esaltante 0-12 dal campo, registrando il terzo peggior score nella storia di questo sport.
Non c'è standing ovation allo United Center al termine della gara, il pubblico abbandona l'Arena qualche minuto prima del fischio finale e non saluta i suoi giocatori in quella che probabilmente sarà l'ultima partita dell'anno giocata nella cittò del vento. Miami si coccola il vantaggio e si prepara a chiudere definitivamente i giochi in Florida nella notte di domani.