Otto gare disputate nella notte. Spicca il successo di Memphis contro San Antonio, anche se glu Spurs erano privi di Duncan, Ginobili e Leonard. Tante asenze anche per i Celtics che, oltre a Rondo, devono rinunciare anche a Garnett e Pierce. Bel successo di Indiana contro i Clippers, nonostante la gran rimonta degli uomini di Del Negro nell'ultimo quarto. Bucks e Rockets sul velluto contro Bobcats e Magic, facile successo anche di Utah su Portland. Calderon torna a Toronto e firma la classica vendetta dell'ex. 

Toronto Raptors (27-47) - Detroit Pistons  (25-50) 98-108 (24-25, 31-29, 24-21, 19-33)
Con un ultimo quarto da applausi i Pistons superano i Raptors, per la gioia del grande ex, Jose Calderon, che torna in Canada da avversario e chiude con 19 punti e 9 assist. "It felt great,'' dice lo spagnolo, 3770 assist in 7 stagioni e mezzo con i Raptors. "It's got to be one of the better moments in my career, for sure.'' Il quarto successo nelle ultime 19 gare dei Pistons è assicurato dai 24 punti (10/18) di Greg Monroe e dai 18 di Rodney Stuckey (3/3 da oltre l'arco), mentre ai Raptors uno scatenato Rudy Gay (34 punti con 9/14, 4/4, 4/4) predica nel deserto. "That fourth quarter group was tremendous,'' dice il coach dei Pistons, Lawrence Frank. "Great ball movement, really good spacing, very unselfish basketball. Each of those guys really, really impacted the game.'' Delusione in casa Raptors. "It hurts,'' ammette coach Dwane Casey. "Our goal was to knock on the door and get into the playoffs. A couple of weeks ago we saw that light but it faded when we could not take care of games against Washington, Cleveland and Milwaukee''.
 
Atlanta Hawks (42-33) - Cleveland Cavaliers (22-51) 102-94 (25-19, 27-25, 27-24, 23-26)
Sconfitta consecutiva numero 9 per i Cavs, condannati dai 25 punti (season high) di Devin Harris e dalla quasi tripla doppia 18 punti, 14 rimbalzi, 8 assist) di Josh Smith. Tre le triple realizzate da Kyle Korver, che con 68 partite consecutive con almeno una tripla realizzata è al quarto posto di sempre in questa speciale graduatoria. Per Cleveland, senza Irving, 23 punti con 11/15 al tiro di Speights.
 
Milwuakee Bucks (36-37) - Charlotte Bobcats (17-57) 131-102 (29-25, 40-35, 31-24, 31-18)
I Bucks continuano a coltivare sogni di post season nonostante 5 sconfitte negli ultimi 6 incontri prima della partita con gli impresentabili Bobcats, Larry Sanders realizza il proprio career high, segnando 24 punti (con 13 rimbalzi), career high anche per Monta Ellis alla voce assist (14, a cui aggiunge 19 punti). 22 punti con 4/4 da 3 per Ilyasova (per la nona volta nelle ultime 13 partite con almeno 20 punti), 20 per Redick, 19 per Jennings. Per i Bobcats, privi di Kidd-Gilchrist e alla quindicesima sconfitta nelle 16 gare disputate al BMO Bradley Center, 27 di Kemba Walker e 17 di Gerald Henderson. 
 
Memphis Grizzlies (50-24) - San Antonio Spurs (55-19) 92-90 (21-21, 16-23, 25-24, 30-22)
Mike Conley regala il successo ai Grizzlies segnando gli ultimi 5 punti dell'incontro: prima una tripla a 30 secondi dalla fine poi, dopo un errore di Tony Parker, un layout a fil di sirena. Gli Spurs, avanti di 9 nell'ultimo quarto, fanno a meno di Duncan, Ginobili e Leonard, tre dei primi quattro realizzatori. Per i Grizzlies, alla 12esima vittoria consecutiva in casa, le 50 vittorie rappresentano il record di franchigia (raggiunto solo nel 2003-04). Conley, che ha realizzato 23 punti (10/14, 1/3, 0/1), chiude la gara senza nemmeno un recupero, interrompendo una striscia che durava da 64 partite: negli ultimi 25 anni, solo MJ e Chris Paul hanno  avuto una striscia simile nelle palle recuperate. 17 punti di Bayless, 16 di Gasol,doppia doppia di Randolph (11 punti e 10 rimbalzi). Agli Spurs non basta la 56esima gara della stagione in doppia cifra di Parker, che chiude a quota 25 (9/17, 0/2, 7/7) con 4 assist. 13 punti e 11 rimbalzi per Splitter, 10 con 5/6 per De Colo. Nelle ultime 4 sconfitte i texani, 104 punti di media, non sono arrivati a quota 100. 
 
Houston Rockets (41-33)  - Orlando Magic (19-56) 111-103 (32-14, 33-29, 25-31, 21-29)
Neanche le assenze di Harden e Parsons permettono ai Magic di stare in partita contro i Rockets. "You can always do anything with any five players,'' filosofeggia Jeremy Lin, autore di 19 punti e 11 assist."it's just a matter of buying into it and going through the kinks of doing something new at this point.'' Omer Asik eguaglia il proprio career high con 22 punti (11/13 al tiro), a cui aggiunge 18 rimbalzi. Al 4/5 dalla lunga distanza di Francisco Garcia fa da contraltare l'1/10 da 3 di Carlos Delfino. Il career high di Maurice Harkless (28 punti) non evita la decima sconfitta nelle ultime 11 gare per i Magic. "These guys don't quit,'' prova a far coraggio Harkless, 10/18 al tiro e 6 rimbalzi). "No one on this team quits.'' Doppie doppie per Harris (18 punti e 11 rimbalzi) e Vucevic (12, con 5/19 al tiro, e 13 rimbalzi). 
 
Minnesota Timberwolves (27-46) - Boston Celtics (38-36) 110-100 (27-25, 30-27, 27-26, 26-22)
Senza Garnett e Pierce, i Celtics vengono sconfitti per la settima volta nelle ultime 9 gare, perdendo contro i Wolves per la prima volta (11 sfide) da quando Garnett li ha lasciati. Approfittando dell'assenza del grande ex, Nikola Pekovic fa razzie nell'area di Boston, chiudendo con 29 punti (9/15 dal campo, 11/11 dalla lunetta) anche se incredibilmente le statistiche dicono che nei 41 minuti in cui ha giocato i Wolves hanno perso di 2..."We had no one that could deal with that big monster they had down there,'' ammette il coach dei Celtics, Doc Rivers. Pekovic sarà un restricted costless agent a partire dal primo luglio, ma mette in chiaro le sue preferenze su dove giocare la prossima stagione: "I hope it's here. That's what I'm thinking about only. That's my preference, to stay here. I like it. I enjoy it. I hope I'll stay." Kirilenko (17 punti, 9 rimbalzi e 5 assist), Rubio (9 punti con 2/11 al tiro ma 10 assist) e Cunningham (19 punti con 7/12) contribuiscono al successo. Ai Celtics non bastano i 19 punti di Avery Bradley e i 14 di Jason Terry. 
 
Utah Jazz (39-36) - Portland Trail Blazers (33-41) 112-102 (29-19, 27-30, 31-25, 25-28)
I punti in area di Al Jefferson (24, con 12/21 al tiro) e le triple di Mo Williams (20 punticon 6/7 dalla lunga distanza) consentono ai Jazz di superare i Trail Blazers, ancora privi di Aldridge, a cui non bastano i 23 punti messi a segno da Wes Matthews (5/6, 4/7, 1/2). Jefferson è stato nominato player of the week della Western Conference per l'ultima settimana di marzo, durante la quale ha contribuito con 19.8 punti, 8.3 rimbalzi e il 54% al tiro alle 4 vittorie di Utah. Lillard, che al college ha giocato a Weber State, a 50 km di distanza da Salt Lake City, chiude a quota 17 (7/16 al tiro), con 5 rimbalzi e 5 assist. Se sabato scorso Deron Williams è stato accolto da fischi, Lillard è stato invece a lungo applaudito. "You have to admire the guy coming from the area here and having the success he's had after staying at Weber State for four years,''dice il coach di Utah, Tyrone Corbin. 
 
Los Angeles Clippers (49-26) - Indiana Pacers (48-27) 106-109 (21-29, 22-22, 22-30, 41-28)
I Clippers rimontano da -16 a -2, ma i Pacers mantengono la freddezza dalla lunetta nell'ultimo minuto di una gara che all'inizio del quarto periodo sembrava segnata. Paul George (23 punti, 10 assist, 6 rimbalzi e 4 recuperi) infila a 2 secondi dalla fine i liberi del +3 dopo che Matt Barnes aveva realizzato il canestro del -1. Roy Hibbert domina in area (26 punti e 10 rimbalzi) ben assistito da David West (16 punti, 7 rimbalzi e 6 assist), mentre ai Clippers, traditi da Chris Paul (2/12 al tiro, 8 assist e 4 perse) non bastano i 25 punti, 15 nel quarto conclusivo, di Jamal Crawford. Blake Griffin, che 2 anni fa contro i Pacers disputò la miglior gara in NBA (47 punti e 19 canestri realizzati) si ferma a quota 17, mentre Lamar Odom va vicinissimo (9 punti e 10 rimbalzi) alla 300esima doppia doppia della carriera. I Clippers hanno realizzato, fino a ora, almeno 100 punti in 45 gare, miglior risutltato dal 1993-94, quando arrivarono a 48. Il record di franchigia è di 73, realizzato nel 1978-79, quando i Clippers giocarono per il primo anno a San Diego, mentre a Los Angeles sono arrivati, nel 1992-93, a 65.