Marit Bjoergen aggiorna il libro dei record, si mette al collo l'ennesimo sigillo olimpico e trascina la Norvegia sul gradino più alto del podio. La staffetta femminile vive del duello ravvicinato tra Norvegia e Svezia, al tramonto è confronto diretto tra Bjoergen e Nilsson. La fuoriclasse di Trondheim non ha alternative. Ricuce il minimo disavanzo e si pone alla testa, frusta Nilsson per sopirne l'incidenza in volata. La salita conclusiva risulta decisiva, Bjoergen non fa il vuoto, guadagna tre-quattro metri, ma le gambe di Nilsson si fanno marmoree, la fatica presenta il conto. Non c'è in sostanza sprint, Bjoergen a braccia alzate taglia il traguardo. Non un'affermazione semplice per la Norvegia, date le difficoltà di Jacobsen in seconda frazione. Determinante il forcing di Haga, fenomenale nel cancellare i 30 secondi di ritardo.
Come detto, Svezia d'argento. Porzione in classico eccellente, grazie a Haag e Kalla, ottimo anche l'impatto di Andersson, puntuale nel consegnare il testimone a Nilsson in posizione privilegiata. Uno spartito costruito ad arte, ma senza il giusto finale. A rifinire il podio, la squadra olimpica dalla Russia. Nepryaeva e Belorukova a sgranare il gruppo, Sedova ad alimentare propositi di grandezza. Passo indietro in quarta con Nechaevskaya. Prestazione comunque soddisfacente, bronzo di prestigio. Quarta la Finlandia, per metà prova, poco più, in grado di reggere l'urto con le prime tre compagini. A seguire, Stati Uniti, Germania, Svizzera e Slovenia. L'Italia - Comarella, Scardoni, Brocard, Debertolis - è nona a 2:57.
L'ordine d'arrivo