Charlotte Kalla si mette al collo il primo oro, per quel che concerne lo sci di fondo, ai giochi olimpici di PyeongChang 2018. Skiathlon - 7.5 + 7.5 - un concerto di classe e forza, un'azione irresistibile nel tratto conclusivo per firmare una vittoria mai in discussione. La svedese impone un ritmo importante fin dalle prime fasi di gara, sgrana il gruppo, costringe le rivali a replicare. Dopo il cambio, una fase naturale di studio, stato di attesa. Intorno al km12, l'assolo scandinavo. Kalla mulina gambe e braccia, spinge divorando la pista. Si crea un solco, una manciata di secondi che condanna la concorrenza. Prima con margine, prima con merito.
Kalla taglia il traguardo a braccia alzate - terzo oro olimpico - Bjoergen resta comunque sul podio. Sul viso della fuoriclasse di Norvegia si disegna un sorriso, allo sprint prevale su un'ostica Parmakoski. Qualche titubanza, per Bjoergen, nei primi passi in classico, materiali forse non eccezionali. Il successivo ritorno, al comando Marit intorno al quinto chilometro, per testimoniare una candidatura. Unica a provarci nel momento decisivo, unica a proporre una reazione sul forcing svedese. Niente da fare, seconda Bjoergen, campionessa eterna.
Come detto, a rifinire il podio la finlandese Parmakoski. Anticipa di 8 decimi la prima sorpresa, Ebba Andersson, connazionale di Kalla non certa attesa a questo livello. Quinta piazza per Diggins, sesta Von Siebenthal. Cresce la stellina svizzera, coraggiosa nella porzione in tecnica libera. Un tentativo per rompere l'apparente stallo. Realtà consolidata. Nelle dieci, troviamo anche Stadlober, Nepryaeva, Weng - pimpante in classico ma poi in difetto al dunque - e Nilsson. Oestberg chiude solo undicesima, la miglior azzurra, unica nelle trenta, è Brocard - termina in ventiseiesima posizione, paga a Kalla oltre due minuti e trenta.