Per la sua gara, quella del lancio del peso, Assunta Legnante ha rispolverato l'abito di gala, quella mascherina con gli occhi di Diabolik, riveduta e corretta dopo che l'originale di Londra è finito nelle mani di Papa Francesco.
Avrebbe dovuto essere alle Olimpiadi, la napoletana, e invece un glaucoma ha spento per sempre la luce davanti ai suoi occhi. Da lì una nuova carriera, a livello paralimpico, senza perdere il suo proverbiale sorriso e quell'ironia tipicamente napoletana che le han permesso di superare i momenti peggiori. Una gara tosta oggi per lei, in cui "Cannoncino" ha dovuto lottare con gli acciacchi alla schiena e alla gamba e con una coriacea Safiya Burkhanova: l'uzbeka piazza subito il lancione a oltre 14 metri e costringe la Legnante agli straordinari. 15.74 la misura vincente, che è anche il season best per l'azzurra.
Niente da fare per Oxana Corso: l'azzurra, impegnata nella finale dei 100 metri T35, ha chiuso al quinto posto la gara vinta dalla cinese Zia Zhou su Isis Holt e Maria Lyle. Oxana, che a Londra aveva vinto due argenti, è apparsa molto delusa in zona mista, lamentando - non senza torto - anche problemi di classificazione. Ci riproverà Oxana, sulla doppia distanza, sperando che le nuvole nere della negatività siano spazzate via in questi giorni che separano le due gare.
Continua anche il momento magico del ciclismo, che, dopo i trionfi di Zanardi, Podestà e Mazzone e il bronzo di Masini al maschile, incassa anche il bronzo di Francesca Porcellato. Meravigliosa la gara della veneta volante, che dopo aver vinto medaglie nell'atletica e nello sci di fondo, centra il bersaglio importante anche nel paraciclismo, regalando l'ennsima medaglia all'Italia ma anche una bellissima lezione di dove si può arrivare nella vita quando si hanno la testa e il cuore per andare oltre ogni ostacolo. Del resto, lo ha detto lei nelle interviste post gara: "Siamo tutti atleti meravigliosi, siamo tutti atleti Olimpici. Quel para davanti, togliamolo".
Chapeau, Francesca!