Un pizzico di rammarico. L'Italia dell'Atletica si riscopre protagonista a livello mondiale, accarezza un sogno da medaglia, ma si ferma un gradino sotto. La gara del Salto in Alto propone in pedana due azzurre, Alessia Trost e Desiree Rossit. Desiree, brava ad acciuffare la finale, paga la tensione olimpica e chiude a 1.88. Diverso il cammino di Alessia. La Trost sorvola 1.93 e sfiora 1.97. Arrivano, per lei, tre errori che precludono l'assalto al podio. Quinta al termine. L'oro, con misura normale (1.97), è dell'eterna Beitia, perfetta nel non commettere alcuna incertezza. Argento, con personale, per la Demireva, bronzo per la croata Vlasic. La più forte di stagione, l'americana Lowe, è solo quarta.
Dopo il record italiano, la 4x400 femminile si presenta in finale per far bene. Il riscontro, aldilà della sesta piazza conclusiva, è positivo, perché l'Italia si batte nelle posizioni di vertice e si mantiene sulle code delle prime della classe. Apre la Chigbolu, con Spacca e Folorunso nelle frazioni centrali. Ultimo giro di pista per la campionessa europea, Libania Grenot. La pantera azzurra perde quota nella retta d'arrivo e si consegna a Gran Bretagna, Canada e Ucraina. Italia sesta in 3'27"05. Peccato.
Trionfa la staffetta americana - 3'19"06 - con un'incantevole Felix a coronare il lavoro delle compagne. Argento Giamaica, bronzo Gran Bretagna, con la Ohuruogu in quarta.