Sono passati esattamente undici mesi dal 17 settembre 2015, quando Spagna e Francia si affrontavano al "Pierre Mauvoy" di Lille per giocarsi l'accesso alla finale di Eurobasket 2015. I transalpini, dall'alto delle loro condizioni di campioni continentali in carica e di padroni di casa, partivano con i favori del pronostico in una gara in cui la formazione guidata dal nostro Sergio Scariolo non arrivava nel migliore dei modi. Ma ci pensò un vero maestro del gioco inventato da James Naismith a ribaltare i pronostici pre-partita e anche a modificare l'andamento di un match che stava effettivamente pendendo dalla parte di Tony Parker e compagni. Pau Gasol sfoderò un ultimo quarto e soprattutto un overtime strepitoso, trascinando le Furie Rosse alla finale e poi alla conquista del titolo sotto il cielo francese.
Undici mesi dopo, il 17 agosto 2016, la sfida si ripropone, e questa volta vale l'accesso alla zona medaglie delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Non mancano le novità da una parte e dall'altra, ma la parata di stelle rimane sempre la stessa. Dalla parte della Spagna è sempre Pau Gasol a fare da guida tecnica e spirituale alla nazionale che si è posta l'obiettivo di tornare a brillare, dopo due brucianti sconfitte all'inizio del percorso nel girone. Rudy Fernandez sembra aver allacciato per bene le scarpe, così come Nikola Mirotic e Ricky Rubio che stanno facendo vedere il meglio del loro repertorio con un minutaggio tutto sommato contenuto. Ma ciò che ha sorpreso di più, in una compagine in cui trovano spazio veterani del calibro di Navarro e Calderon ma anche giovani in rampa di lancio come Hernangomez e Abrines, è la capacità di reagire a un avvio a dir poco da brividi, con prestazioni folgoranti come quella messa sul campo nella penultima giornata del girone contro la Lituania: un +50 inflitto alla formazione baltica, che ha dato l'esatta misura di cosa potrebbe accadere se qualcuno prova a far arrabbiare giocatori di tale levatura.
E dall'altra parte c'è una Francia che non ha esattamente brillato, pur in un girone decisamente meno difficile rispetto a quello in cui hanno giocato i rivali di giornata. Il terzo posto ottenuto, alle spalle degli Stati Uniti e dell'Australia, sono la cartina al tornasole di come stanno andando le cose per la formazione allenata, ancora una volta, da Vincent Collet, il quale fa affidamento su chi lo ha portato fino a Rio, tra gli Europei terminati ai piedi del podio e il torneo pre-olimpico in cui è stata acciuffata la qualificazione per i Giochi. La qualità nel ball-handling continua ad essere di livello eccelso, con la saggezza di Tony Parker, i tanti punti e assist nelle mani di Nando De Colo e l'estro senza freno di Thomas Heurtel che riesce a farsi spazio in mezzo a questi due veri e propri totem. Il talento spaventoso di Nicolas Batum, la concentrazione di Jeoffrey Lauvergne e la fisicità di Rudy Gobert e di Boris Diaw fanno il resto, per una compagine che, qualora dovesse accendersi in maniera definitiva, potrebbe dare fastidio a chiunque sia per la zona medaglie, che per un'eventuale corsa all'oro olimpico.
Due squadre che si conoscono quasi a memoria, delle quali l'una conosce i punti deboli e i punti di forza dell'altra. Difficile, in ogni caso, aspettarsi una partita tattica, visto l'alto livello qualitativo e di esperienza presente nei due roster. Perciò prepariamoci ad un grande spettacolo, per quella che potremmo anche definire una finale anticipata. Sarà ancora una volta Pau contro Tony, che per la prima volta in carriera si affrontano da compagni di squadra, visto il recente trasferimento del lungo catalano ai San Antonio Spurs: l'uno cerca la vittoria per confermarsi, l'altro per prendersi una rivincita dopo la caduta di undici mesi fa.