Mai banale, Serbia-Croazia. Dagli anni '90 ad oggi, dopo la scissione dell'ex Jugoslavia, ogni sfida tra le due nazionali, in ogni disciplina, trasuda un agonismo sfrenato ed una voglia di vincere difficili da superare. Lo stesso vale per il magico mondo del basket, ancora di più per un elimination game nel torneo maschile di Rio 2016. Orario italiano notturno, 3.30, per una sfida forse inattesa, ma che l'ultima giornata ha trasformato in possibile.

La Serbia, alle prese con il complicatissimo girone A, ha centrato una qualificazione molto sofferta, riuscendo ad aver la meglio solo delle due sfavorite Cina e Venezuela, finendo dietro a Stati Uniti, Francia ed Australia, rappresentando una parziale delusione manifestata dalla classifica finale: un quarto posto che non accontenta, ma non esclude una medaglia, specialmente considerando l'equilibrio che regna sovrano in queste Olimpiadi, dove anche Team USA sembra umano.

Dall'altra parte le fiamme hanno invece visto la fortuna assisterle: il responso finale del gruppo B ha posto quattro squadre tutte a quota tre vittorie e due sconfitte. Una situazione intricata, sbrogliata dalla classifica avulsa che ha posto la Croazia e la Spagna come prima e seconda, con lo scondro diretto pendente in favore dei balcanici. L'evitabile débacle contro la Nigeria avrebbe semplificato l'esito, comunque sorridente.

Entrambe le squadre sono fresche di preolimpico: i ragazzi di Djordjevic hanno ospitato in casa propria la manifestazione, mentre Bogdanovic e compagni hanno conquistato Torino battendo l'Italia nella finale, all'overtime. Un vantaggio probabilmente, per entrambe: lavorare per più tempo con lo stesso gruppo di giocatori durante l'estate aumenta la coesione, alimentata ulteriormente dallo spirito slavo.

Lecito attendersi conseguentemente una partita giocata ad un'intensità elevatissima, sia dal punto di vista nervoso che di campo, con buona probabilità di contatti sufficientemente duri. Il fattore dominante per la Serbia sarà quasi certamente la forza sotto canestro, con Raduljica da 17 punti di media e uno Jokic in grande spolvero specialmente dall'ultima partita contro Team USA: sulla carta l'opposizione di Planinic e Bilan non dovrebbe creare particolari grattacapi.

Per la Croazia occhi puntati invece, oltre che su un Bogdanovic che viaggia quasi a 25 di media, su Kruno Simon, ancora non del tutto in spolvero nel corso del suo torneo, ma capace di infiammarsi in poco e soprattutto nei momenti più complicati, soprattutto se dovesse riuscire a gestire la tensione emotiva che già ha avuto la meglio su di lui nella finale del preolimpico, forse anche Teodosic potrebbe vedere minata la sua posizione di showman.

Dal 2010 le due compagini non si incrociano, in altro elimination game, agli ottavi di finale del Mondiale di Turchia: ebbe la meglio la Serbia, di un solo punto. Saric alla vigilia ha annunciato una semi-vendetta, chiarendo che per la sua Nazionale "è il momento di raggiungere l'obiettivo, di combattere al 100% per batterli". La risposta solo questa notte, solo in 48 minuti. Per la storia e per l'orgoglio.