BRASILE - COLOMBIA 2-0

12' Neymar, 83' Luan

Brasile (4-3-3): Weverton; Zeca, Marquinho, Rodrigo Caio, Douglas Santos; Renato Augusto, Wallace, Luan; Gabriel Jesus (89' Rafinha), Gabriel Barbosa (67' Thiago Maia), Neymar. All. Micale.

Colombia (4-2-3-1): Bonilla; Palacios, Tesillo, D. Balanta, C. Borja; Lerma, Barrios (46' Perez); Pabon, Gutierrez, Roa (80' Rodriguez); Preciado (46' M. Borja). All. Restrepo.

I padroni di casa continuano ad imporre il proprio ritmo infernale dopo le quattro reti ai danesi. Lo sblocco mentale del Brasile potrebbe essere stata la carta decisiva per l'oro, specialmente dopo aver superato un altro match complicato come quello della notte con la Colombia; la rivalità sudamericana, una delle tante, è stata già infiammata in una serie di precedenti negli anni scorsi, dal mondiale alle qualificazioni. Nella notte i verdeoro hanno conquistato il successo per 2-0, in un match iniziato su ritmi altissimi e specialmente con più calci che calcio in mezzo al campo, con tanto di rissa collettiva quasi a fine primo tempo. Parlando di gioco, il vantaggio arriva al 12' grazie ad una punizione di Neymar, con gentile concessione di una barriera apertasi del tutto scriteriatamente. Non fa una figura migliore la difesa Cafetera a sette dal termine, visto che Luan, ormai stabilmente titolare al posto di Felipe Anderson, ha tutto lo spazio per prendere la mira e insaccare col destro da fuori. E i verdeoro si avvicinano sempre più alle medaglie.

COREA DEL SUD - HONDURAS 0-1

60' Elis

Corea del Sud (4-3-3): Gu; Lee, Jang, Jeong, Sim; Park, Chang (68' Suk); Son, Kwon, Ryu (87' Choi); Hwang. All. Shin.

Honduras (4-3-3): Lopez; Alvarez, Pereira, Vargas, Garcia; Eulogio, Acosta (79' Paz), Banegas (65' Espinal); Quioto, Lozano, Elis (90+3' Benavidez). All. Pinto.

Incredibile upset nel quarto di finale che doveva apparire forse più scontato: la Corea del Sud deve piegarsi di fronte alla giustizia divina dell'Honduras, già giustiziere dell'Argentina nella fase a gironi. Per i centramericani è vivissima una chance di medaglia, nonostante il prossimo avversario sia il Brasile, in un match decisamente più complicato degli altri. Eppure la provvidenza sembra davvero affiancare gli Honduregni, che soffrono per un intero primo tempo l'ottimo gioco degli asiatici e devono affidarsi al proprio portiere per rimanere in piedi. All'ora di gioco prende forma il miracolo, con un contropiede di Quioto che si fa tutto il campo e serve corto Elis, glaciale nella battuta col sinistro. 9 minuti dopo sfiora il raddoppio Pereira non trovando la porta. Il resto è solo sofferenza, Lopez è costretto ad altre parate, soprattutto su Son, ma riesce nella missione di mantenere la porta inviolata. E il sogno prende sempre più forma.