La seconda medaglia azzurra in quel di Rio giunge dalla corsia 3 dell'Olympic Aquatics Stadium. Gabriele Detti sale sul podio a cinque cerchi con pieno merito e nella gara più attesa lotta spalla a spalla con i primi al mondo. Mentre davanti si consuma il sorpasso, con l'australiano Horton che sgretola il mito del sornione Sun, dietro Gabriele costruisce con una perfetta seconda parte di gara il sogno di bronzo. 3'43"49 per anticipare Dwyer, Jaeger e Guy. Horton vince invece in 3'41"55, Sun secondo in 3'41"68.
Un pizzico di delusione per la staffetta veloce italiana al femminile. Dopo l'ottima batteria, passo indietro per Ferraioli, Di Pietro, Pezzato e Pellegrini. Erika apre male e nelle onde l'Italia non trova il sussulto. Bene Di Pietro e Pezzato, la Pellegrini, lontana, non si spreme. Sesta l'Italia, 3'36"78. Il quartetto americano per due frazioni mantiene la testa, ma l'arrivo delle sorelle Campbell rovescia la situazione, con Bronte che passa a condurre e Cate che chiude i conti. 3'30"65, nuovo record del mondo per l'Australia.
A proposito di record. Dopo le prove generali nella mattinata brasiliana, Katinka Hosszu cancella il limite di Ye Shiwen e si veste d'oro nei 400 misti. 4'26"36 per l'ungherese. Ai suoi piedi Dirado e Belmonte. Nella medesima prova, al maschile, trionfo nipponico, con Hagino a bruciare Kalisz - 4'06"05 per il giapponese - e Seto a completare il podio.
Nelle semifinali dei 100 farfalla D, Sarah Sjoestroem conferma la sua superiorità. La svedese abbatte ancora il muro dei 56"00 - 55"84 - e rifila quasi un secondo alla McKeon. Nella prima semi, è la Ikee a toccare davanti, con Vollmer e Ottesen nelle vicinanze. Peaty, nei 100 rana U, passeggia nuovamente a ritmi da record del mondo e annichilisce la concorrenza. 57"62 per il britannico, il secondo della classe è Miller, a 1"43 di distacco.