La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo. Così recita un vecchio adagio e così deve aver pensato il commissario tecnico Davide Cassani quando, dopo aver corso una gara magistrale, ha visto il suo alfiere Vincenzo Nibali sdraiato sull'asfalto. La dinamica della caduta non è ancora ben chiara perchè le immagini della telecamera arrivano quando lo Squalo dello Stretto ed Henao sono già a contatto con l'asfalto. Per l'italiano la diagnosi è arrivata qualche ora più tardi al pronto soccorso, dopo tutti gli esami del caso, ed è stata impietosa: doppia frattura alla clavicola, c'è bisogno dell'operazione.
Nibali non ha ancora trovato la forza di rilasciare una dichiarazione pubblica, ma per lui ci ha pensato il commissario tecnico Davide Cassani che ha affidato a Twitter le sue prime parole: "Purtroppo Vincenzo Nibali ha una clavicola rotta. La prima cosa che mi ha detto: "Mi dispiace per i ragazzi". Una squadra vera la nostra". Queste le parole di Cassani, che poi interpellato dai microfoni Rai ha svelato lo sconforto provato quando ha visto il suo capitano seduto sul ciglio della strada: "non servivano parole, ci siamo guardati solo un attimo, ma era muto. Non ci siamo detti niente, aveva il morale a pezzi. La delusione è moltiplicata per mille - ha poi aggiunto il ct -. Abbiamo corso la gara perfetta, i ragazzi sono stati tutti straordinari, ma purtroppo una scivolata cancella tutto: è andata male".
Parole di conforto giungono anche dal presidente della Federciclo, Renato di Rocco: "Il rammarico è doppio, questi ragazzi sono stati splendidi, sempre protagonisti. Per una volta - dichiara il presidente federale - , abbiamo corso con freddezza. Tutto era andato bene e avevamo l'uomo giusto al momento giusto. È un vero peccato, a Nibali non si può dire nulla".
Al termine della gara ha parlato anche Fabio Aru, compagno di Nibali anche all'Astana oltre che in nazionale. Al sardo è stato chiesto se dopo la caduto dello Squalo poteva puntare al podio, questa la sua risposta: "nel finale avevo i crampi e non sono riuscito a fare di meglio. Credo però di aver dato il mio contributo, quando corro per la nazionale ho sempre un grandissimo stimolo". L'isolano concede poi una parentesi su quello che è stata questa particolare nazionale composta da soli cinque corridori e sul suo rapporto con Nibali che da sempre è oggetto di speculazioni: "c'è una grandissima stima tra noi, è stato un piacere poterlo aiutare e dare un contributo alla Nazionale. in questi dieci giorni abbiamo vissuto come dei fratelli, con la squadra si è creato un rapporto ancora migliore".