Ci sono momenti fantastici ed irripetibili all'interno della carriera di un immenso campione. Il 2008, per Nadal, rispecchia in pieno l'anno d'oro. In tutti in sensi. Perchè il trofeo di Wimbledon e la medaglia olimpica brillano e risplendono di un dorato unico, con velature surreali. Surreali come quei due mesi di tennis spaziale, aperti con l'ingresso sul centrale londinese e chiusi in una Pechino vestita a festa.
Ma partiamo da Wimbledon e da una finale più unica che rara. E' il 6 luglio e Londra mette sul piatto il miglior atto conclusivo possibile. N°1 - N°2. Roger Federer contro Rafael Nadal. Il match è un'altalena di emozioni e regala al pubblico colpi e scambi di alto livello. Nadal va avanti di due set con un doppio 6-4. Federer non molla e con la forza di volontà prolunga la partita grazie all'aiuto del tie-break. Il quinto set trasuda storia. Sesto Wimbledon consecutivo di Federer o Career Slam di Rafa? Alla fine, dopo 4 ore e 48 di gioco, condite da varie interruzioni per pioggia, trionfa Nadal. Il maiorchino c'è.
Un mese dopo, i tennisti stridono le suole delle scarpe sul cemento giapponese di Pechino. E' tempo di Olimpiadi. I favoriti sono sempre loro: Federer e Nadal ma Djokovic, appena ventenne, già sfoggia le sue qualità. Rafa parte in sordina, battendo all'esordio, al terzo, il nostro Starace. E' l'unica macchiolina del suo percorso. Nadal supera, con ampio margine, Hewitt, Andreev e Melzer. Intanto Federer, nella parte alta del tabellone, viene estromesso dallo statunitense James Blake. In semifinale, battaglia contro Djokovic. Rafa è il solito muro di gomma che soffre, si piega, ma non si spezza mai. Vince il primo, perde nettamente il secondo, ma nel terzo sprigiona tutta la sua forza e vola in finale. Il sogno è vicino. C'è solo da battere Fernando Gonzales, il vero crack del torneo. La finale, come previsto, è di marca spagnola. Nadal soffre solo nel secondo set, Gonzales è domato, l'oro cinge il suo collo. Roland Garros, Wimbledon, Olimpiadi e N°1 Atp. A 22 anni, il maiorchino si sente invincibile.