Oltre 100 medaglie, di cui 48 del metallo più prezioso. Che, rapportati ai 198 ori totali vinti dall'Italia alle Olimpiadi, rendono bene l'idea dell'importanza che la scherma riveste per la spedizione azzurra a ogni edizione delle gare a Cinque Cerchi.
Si riparte da Londra, e dalle sette medaglie complessive messe in carniere, tre ori, due argenti e due bronzi, con il fioretto autentico mattatore della messe olimpica in terra inglese: la tripletta da leggenda delle ragazze nella prova individuale (con Di Francisca su Errigo e Vezzali), ha fatto da preludio alla doppietta d'oro nelle gare a squadre, con la sciabola maschile a completare il bottino grazie all'argento di Diego Occhiuzzi e al bronzo della squadra, trascinata da un Montano enorme malgrado le precarie condizioni fisiche. In questi quattro anni che hanno portato verso il Brasile, la concorrenza si è avvicinata e, al contempo, fatta più numerosa, ma l'Italia continua a essere un faro guida del movimento.
Analizziamo, gara per gara, le chance di medaglia della spedizione azzurra.
Fioretto femminile - Non c'è la prova a squadre e questo di fatto priva l'Italia di una medaglia sicura, con ogni probabilità d'oro. Sebbene la crescita esponenziale delle russe abbia di fatto reso incerta, perlomeno nell'atto finale, questa competizione. Ma non è questa l'unica conseguenza: due soltanto, infatti, il contingente massimo di atlete che possono prendere parte alla gara. Una corsa spietata che ha portato all'esclusione di Valentina Vezzali, che si è poi ritirata lo scorso maggio dopo il mondiale. A rappresentare l'Italia quindi ci saranno Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca: la prima, reduce da una stagione - ma sarebbe più corretto dire da un quadriennio - da dominatrice, proverà a prendersi in Brasile quanto la sua compagna le ha tolto. Dal canto suo Elisa, molto facilmente alla sua ultima esperienza olimpica, farà di tutto per lasciare ancora una volta il suo graffio. Fra le avversarie più quotate, indubbiamente la campionessa del Mondo in carica Inna Deriglazova, cresciuta tantissimo con la cura Cerioni e unica in grado di tenere regolarmente testa alle azzurre e, qualche volta, di batterle. Più indietro l'altra russa Aida Shanaeva, l'americana Lee Kiefer e la francese Ysaora Thibus.
Fioretto maschile - Gara assolutamente impronosticabile quella del fioretto maschile. Tanti i pretedenti al trono e qualità altissima di tutti i partecipanti. Americani, russi, francesi ma non solo: attenzione agli asiatici, Cina e Corea su tutti. L'Italia punta tutto su Andrea Cassarà, alla ricerca dell'unica medaglia d'oro individuale che ancora gli manca: stagione difficile per il bresciano, ma un campione della sua caratura se in giornata diventa ingiocabile per tutti. Da tenere d'occhio poi Giorgio Avola e Daniele Garozzo, che non partono in pole position ma sono comunque carte importanti. Nella prova a squadre c'è un titolo da difendere, e per questa gara la carta in più si chiama Andrea Baldini, uno che quando chiamato in causa raramente sbaglia.
Sciabola femminile - Questa è la gara che sulla carta dovrebbe dare meno soddisfazioni all'Italia. Sofya Velikaya - padrona assoluta nelle ultime due stagioni - Olga Kharlan e Mariel Zagunis, già due volte campionessa Olimpica, sembrano destinate a spartirsi il podio, mentre da dietro la campionessa in carica Jiyeon Kim e un altro nutrito gruppo di pericolose clienti (su tutte l'altra russa, Yana Egorian) è pronta ad approfittare di eventuali cadute importanti. Ed è questo che dovranno fare le nostre Loreta Gulotta, Rossella Gregorio e Irene Vecchi: farsi trovare pronte per provare a salire al volo sul treno giusto. Per la prova a squadre si unirà Ilaria Bianco: la Russia sembra un gradino sopra tutte, Ucraina e Stati Uniti possono contare su due fuoriclasse assolute come Kharlan e Zagunis a guidarle, mentre la Francia può fare il colpaccio facendo ricorso a coesione e forza di gruppo. Le azzurre, sempre rimaste giù dal podio in stagione, devono quindi tentare una vera impresa per provare ad artigliare una medaglia, anche se hanno tutte le carte in regola per riuscirci.
Sciabola maschile - Come per il fioretto femminile, anche qui non è prevista la prova a squadre. A rappresentare l'Italia, allora, spazio a Diego Occhiuzzi, argento in carica, e Aldo Montano. Proprio le condizioni fisiche del livornese sono l'incognita maggiore per questa gara: l'operazione alla spalla subita ad aprile e le 37 primavere possono essere fattori determinanti in negativo, ma il fuoriclasse livornese ci ha già regalato giornate da brivido malgrado le non ottimali condizioni fisiche.
Spada femminile - Solo una carta per l'Italia, quella di Rossella Fiamingo, in quanto la squadra azzurra non si è qualificata per la gara Olimpica. La bi-campionessa del Mondo è reduce da una stagione tutt'altro che entusiasmante, ma ha già saputo dimostrare che quando il gioco si fa duro, lei non si fa problemi a giocare. Certo il suo cammino sarà tutt'altro che facile e, al momento, pronosticare la medaglia è un'icognita, perchè il prossimo 6 agosto Rossella su quella pedana può combinare tutto e il contrario di tutto. Però ci sentiamo di metterla fra le favorite per la corsa all'oro.
Spada maschile - In pochi ci avrebbero scommesso alla vigilia del Mondiale di Mosca, con gli azzurri a un passo dal rimanere fuori da Rio: ma per la gara a squadre, il quartetto composto da Marco Fichera, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli è fra i favoriti per la medaglia pesante. La trasformazione è cominciata da una vittoria contro i Maestri della Francia proprio ai Mondiali, chissà che il cerchio non is possa chiudere a Rio, magari ancora contro i francesi. Buone chanches anche nella gara individuale, con Enrico Garozzo - ottimo quest'anno, con tanto di prima vittoria in Coppa del Mondo a Vancouver - in pole position.