Il giorno dopo la decisione del CIO sull'ammissione con riserva degli atleti russi ai Giochi Olimpici, ecco le prime esclusioni eccellenti dalla prossima manifestazione a cinque cerchi di Rio de Janeiro. Come stabilito ieri dal Comitato Olimpico Internazionale, la partecipazione dei russi, cui la WADA, massimo organismo antidoping mondiale, aveva contestato il coinvolgimento al sistema di doping di Stato del loro pase, è stata rimessa alle Federazioni di appartenenza e a quelle internazionali.
E - secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa americana Associated Press - sarebbero state proprio le autorità russe a vietare l'accesso a Rio a Yulia Efimova, Natalia Lovtsova (nuoto di fondo), Anastasia Krapivina e Mikhail Dovgalyuk. La decisione di escludere dai Giochi i quattro nuotatori si è resa infatti necessaria dopo che ieri il CIO aveva stabilito il principio per cui ogni atleta russo già trovato positivo all'antidoping in passato non avrebbe potuto partecipare alle Olimpiadi in programma tra poco più di dieci giorni. Dei quattro nomi banditi dalla stessa Federazione russa il più noto è quello di Yulia Efimova, ranista e campionessa mondiale (a Kazan 2015) nei 100 metri (grande rivale della lituana Ruta Meilutyte). Ma ci sono altre vittime illustri nel nuoto russo: si tratta di Vladimir Morozov (a Londra bronzo nei 4X100 s.l. e titolare di altre medaglie iridate e continentali) Nikita Lobintsev (altro velocista) e Daria Ustinova, esclusi in questo caso non dalla federazione nazionale d'appartenenza, ma dalla FINA, che li ha estromessi oggi dai Giochi a cinque cerchi sulla base del cosiddetto rapporto McClaren (Independent Person Report), che prende il nome dell'investigatore della WADA che la settimana scorsa aveva dimostrato come i test antidoping di centinaia di atleti russi fossero stati in qualche modo manomessi o coperti dagli ufficiali di governo del loro Paese.
Secondo quanto dichiarato dal capo-delegazione russo Alexander Zhukov, attualmente il numero degli atleti di nazionalità russa che saranno esclusi dalle Olimpiadi per aver già subito in passato condanne per doping è di tredici elementi, nelle discipline del nuoto, del ciclismo, del sollevamento pesi, del canotaggio e del pugilato. Non è tardata ad arrivare la reazione di Yulia Efimova, forse il personaggio di maggior rilievo del nuoto russo: la ranista, tramite il proprio account Facebook, ha lasciato spazio alle parole del suo avvocato e manager Andrey Mitkov, che ha annunciato un ricorso d'urgenza al Tribunale Arbitrale di Losanna (TAS), allo scopo di ottenere una sentenza che sospenda gli effetti della decisione odierna. La difesa della Efimova si baserà sul principio giuridico del ne bis in idem, per il quale nessuno può essere giudicato due volte per lo stesso fatto. La Efimova, infatti, secondo il suo avvocato, sarebbe già stata sanzionata per la stessa vicenda antidoping che la vede coinvolta ora e quindi avrebbe diritto a partecipare alle Olimpiadi.