Cambiano le condizione meteo a Sochi. La pioggia lascia il posto a un sole luminoso e la neve si presenta meno infida, più adatta a una sfida olimpica. Rinasce su un manto amico Marit Bjoergen, che entra ancor di più nella storia, timbrando il secondo oro qui a Sochi, dopo quello d'apertura nello Skiathlon. Una Bjoergen diversa rispetto a quella titubante delle recenti apparizioni. Aggressiva fin da subito, incontenibile in finale, quando sgrana il gruppo rendendo agevole il compito a un'ottima Oestberg, capace di gestire una frazione non facile contro Saarinen. Il rettilineo finale è la festa di Marit che ha il tempo per sorridere e festeggiare, lanciando un segnale importante verso la 30 km conclusiva. La gara più attesa, quella che manca per incorniciare una carriera straordinaria.
Argento per la Finlandia di Saarinen e Niskanen. Troppo il gap nei confronti della Norvegia, soprattutto in seconda frazione, soprattutto con questa Bjoergen. Il bronzo a sopresa alla Svezia. Le nordiche scelgono di rinunciare a Charlotte Kalla, la più in forma finora del panorama femminile del Fondo, e schierano Ingemarsdotter e Nilsson. Il risultato non è scintillante, ma il crollo, forse più emotivo che fisico, di Hermann consegna la medaglia alle svedesi, già oro in staffetta. Deludono gli Stati Uniti con Randall e Caldwell, non basta una meravigliosa Kowalczyk alla Polonia. L'Italia di De Bertolis - Vuerich esce in semifinale.
Team Sprint femminile ordine d'arrivo:
1) Norvegia 16:04.05
2) Finlandia 16:13.14
3) Svezia 16:23.82
4) Germania 16:24.97
5) Polonia 16:35.54
Gara diversa al maschile. Incerta, appassionante, tattica. Tante le possibili favorite. Cade la Norvegia, a cui non basta il miglior Northug visto qui a Sochi. Il vichingo attacca in finale per lanciare un segnale forte al gruppo, ma non è supportato dal dominatore della Sprint a tecnica libera, Ola Vigen Hattestad. La scarsa condizione del compagno impedisce a Petter di giocarsi il podio in ultima frazione. Non succede niente fino al giro conclusivo, quando scoppia l'attesa bagarre. Vylegzhanin forza il ritmo, lanciando Kriukov, che controlla, conscio di possedere una volata con pochi eguali. A cercare la selezione sono quindi Finlandia e Germania. Jauhojaervi e Tscharnke trainano il gruppo e lanciano la fuga a tre. Il finale è un thriller. Jauhojaervi e Tscharnke si toccano, col tedesco che, cadendo, intralcia l'idolo di casa Kriukov. Il contatto favorisce la Finlandia che si invola all'oro. Argento Russia, bronzo a sopresa per la Svezia, con Joensson che conquista la seconda incredibile medaglia a Sochi.
La Germania riparte, ma è solo settima. Cologna non entusiasma in finale e la Svizzera non prende parte alla lotta per le posizioni che contano. In ombra il Kazakistan di Chebotko e Poltoranin. Subito fuori in batteria il Canada, come l'Italia, priva di Di Centa e in campo con Pellegrino e Noeckler.
Team Sprint maschile ordine d'arrivo:
1) Finlandia 23:14.89
2) Russia 23:15.86
3) Svezia 23:30.01
4) Norvegia 23:33.55
5) Svizzera 23:35.90