Darya Domracheva straccia una pagina di storia e diventa leggenda, non solo del Biathlon. Terzo oro per la bielorussa, capace di arrivare laddove nessuno aveva mai osato. Tre titoli in tre gare individuali. Regina della disciplina, qualunque sia il format. Non c'è gara nemmeno nella Mass Start, la partenza in linea, corsa spalla a spalla. L'unica esitazione arriva all'ultimo poligono, come nell'Individuale. Errore che si rivela lieve, perché al suo fianco a non regge la pressione del momento Gabriela Soukalova. La ceca corre una 12.5 di orgoglio e classe, alla ricerca della prima affermazione qui a Sochi. La sua prestazione vale un argento luminoso, alle spalle dell'inarrivabile bielorussa.
La lotta più avvincente è per il bronzo. Un'incredibile Evi Sachenbacher illude la Germania, chiudendo, senza sbagliare, tutti i bersagli, ma non basta per il podio. A mancare alla tedesca è lo spunto finale. Lei che è stata sprinter straordinaria nel fondo, cede sul passo alla giovane norvegese Eckhoff, che chiude il gap dopo l'ultima serie e la stampa in volata.
Si scioglie Kaisa Makareinen. Fatale alla finlandese la serie decisiva. Trema la carabina, quando sale la tensione. Quinta chiude la Gegorin, già a medaglia e in corsa fino al giro conclusivo per il bronzo. Non mancano le cadute, su una neve difficile e morbida. Berger paga a caro prezzo uno scivolone in avvio e non è più della partita. Poco dopo brutta botta per Zaitseva.
Non c'è gloria per le azzurre. Oberhofer è perfetta a terra, ma i due errori commessi in piedi non consentono di ambire alle posizioni di rilievo. Al traguardo è quattordicesima. Peggio fa Dorothea Wierer, che sbaglia una volta al primo poligono e addirittura due al secondo. A nulla vale la precisione in piedi. Per lei un amaro ventiseiesimo posto.
Ordine d'arrivo:
1) Domracheva 35:25.6
2) Soukalova + 20.2
3) Eckhoff + 27.3
4) Sachenbacher + 28.3
5) Gregorin + 39.4