Arianna Fontana è argento. Le donne d'Italia abbracciano il piccolo fenomeno dello Short Track, capace di raccogliere la terza medaglia olimpica, la più prestigiosa dopo due bronzi, al termine di una finale che per forza di cose entrerà nella storia della disciplina. Una non finale in realtà, in cui a mettersi l'oro al collo è una cinese. Non una novità, se non che la ragazza in questione non è il fenomeno Wang Meng, a casa a curarsi, vittima di un infortunio, e nemmeno la numero due al mondo Kexin Fan, clamorosamente fuori in semifinale, vittima di uno sciocco errore. La campionessa olimpica è Jianrou Li, tra l'incredulità e lo stupore.
La finale si decide fin da subito, perché la britannica Christie prova a forzare l'ingresso in curva, causando la caduta della Fontana e quella successiva della Park. In tre sul ghiaccio, col sogno olimpico infranto in pochi secondi. La Li osserva da lontano e accorcia il passo, esente da rischi. Dietro si rialzano in fretta e furia. La coreana cade nuovamente e le medaglie sono suddivise tra la britannica e l'azzurra. La Fontana rimonta, ma non trova il varco e chiude terza. Poco dopo l'atteso verdetto. Chistie squalificata e argento per l'Italia.
Resta l'amaro in bocca. Senza le grandi dello Short Track era l'occasione di una vita. Questo racconta il sorriso, spento più di altre volte, di Arianna. Resta l'ennesima affermazione olimpica, resta la voglia di stupire ancora, con la staffetta e nei 1000 metri. Resta l'orgoglio di una ragazza straordinaria.
Ordine d'arrivo:
1) Li 45.263
2) Fontana 51.250
3) Park 54.207
4) Christie PEN.