La Sprint è senza dubbio una delle gare più spettacolari dello Sci di Fondo, perchè in un attimo, in un secondo di distrazione, in un momento di attesa si può spezzare un sogno lungo quattro anni. Gara particolare, tattica oltremodo. A sventolare è ancora una volta la bandiera norvegese. Oro, al maschile e al femminile. Oro, non senza sorprese. Marit Bjoergen e Petter Northug deludono. La fuoriclasse, già olimpionica nello Skiathlon qui a Sochi, vede le sue voglie di monopolizzare i Giochi fermarsi in una semifinale difficile, in cui paga una brutta partenza e l'incapacità di trovare il giusto pertugio per risalire. Northug è discorso a parte. Gioca al gatto col topo, spavaldo, ma oggi, in questa Olimpiade, non ha le carte in regola per farlo. Strappa la semifinale col tempo di ripescaggio, ma non è un fattore. Il signore, è il caso di dirlo, della Sprint maschile è Ola Vigen Hattestad, già Campione del Mondo, già vincitore della Coppa di specialità. Semplicemente il più forte. Dalle qualificazioni alla finale. Argento Svezia con Peterson, bronzo pazzesco a Joensson. 

Lo svedese aveva rinunciato alla finale, rialzato fin da subito, in riserva di energie dopo una semifinale estenuante. Il colpo di scena lo riammette al proscenio olimpico. Caduta a tre, con coinvolti Hellner - Ustiugov - Gloeesner, e Joensson, incitato dai tecnici, incredulo, si mette al collo una gemma insperata. In casa Italia Pellegrino, pimpante nei quarti, non trova le giuste riserve in semifinale, dove chiude sesto, staccato. Fuori nei quarti Hofer.

Niente Bjoergen, ma grande Falla al femminile. Pochi pensieri, sempre a tutta. Dalle qualificazioni all'attacco. Lo sparo e la partenza lanciata, a spiegare sulla prima salita la sensazione, la convinzione di essere la più forte. In volata regge al ritorno della connazionale Oestberg e della slovena Fabjan. Titolo strameritato. Sorride il fondo azzurro. Gaia Vuerich è splendida, emozionante. Il rettilineo della semifinale è amaro, per pochi decimi, ma il futuro parla la lingua di Gaia, talento vero. Settima, alla prima sfida olimpica da protagonista. Greta Laurent combatte, ma lascia nei quarti.

Ordine d'arrivo Sprint maschile:

1) Hattestad 3:38.39

2) Peterson + 1.22

3) Joensson + 19.74

4) Ustiugov + 23.66

5) Gloeesner + 54.09

6) Hellner + 1:45.92

Ordine d'arrivo Sprint femminile:

1) Falla 2:35.49

2) Oestberg + 0.38

3) Fabjan + 0.40

4) Jacobsen + 1.82

5) Ingemarsdotter + 6.55

6) Caldwell + 12.26