L'urna è stata benevola, perlomeno non abbiamo pescato la Russia di Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Karen Khachanov. L'Italia, infatti, affronterà l'India nel turno preliminare della nuova formula della Coppa Davis. Una vittoria permetterebbe alla selezione azzurra di partecipare alle fasi finali che avranno luogo a fine novembre in una sede unica che al momento può essere Madrid o Lille con la nazionale spagnola avanti nel ballottaggio. Sono sei per adesso le squadre già qualificate alla fase finale: Spagna, Francia, Croazia e Stati Uniti in quanto semifinaliste della passata edizione, e Gran Bretagna e Argentina hanno guadagnato la wildcard. A queste si andranno ad aggiungere altre dodici nazioni, le vincitrici delle sfide preliminari. I 18 team formeranno poi sei gruppi da tre squadre l'uno, dove i giocatori si affronteranno in due singoli e un doppio con match al meglio dei tre set.
Come già scritto in precedenza gli azzurri voleranno in India l'1 e il 2 Febbraio per il turno preliminare. Probabilmente potrà sembrare una trasferta facile da affrontare, una vittoria quasi certa. Come si può, d'altronde, non condividere un pensiero del genere, l'Italia di Fabio Fognini, numero 13 del mondo, opposta all'India, nazionale il cui giocatore posizionato più in alto nel ranking ATP è al 97esimo posto ? In più quest'anno abbiamo assistito anche a diversi exploit dei nostri giocatori. È impossibile non sottolineare le fantastiche due settimane giocate da Marco Cecchinato al Roland Garros che gli hanno permesso di raggiungere la sua prima semifinale slam in carriera. Bellissima anche il trionfo di Matteo Berrettini in quel di Gstaad e, infine, la vittoria di Lorenzo Sonego nel Challenger di Genova che gli ha permesso, insieme alla vittoria a New York su Gilles Muller, di entrare nella top 100 mondiale. Sulla carta gli azzurri dovrebbero vincere agilmente, ma ecco i motivi per i quali la sfida preliminare già sarà un bel banco di prova per la nostra selezione.
1. LA LUNGA TRASFERTA POST-MELBOURNE
Come ogni anno la prima sfida di Coppa Davis della nuova stagione si disputa successivamente al primo slam stagionale: l'Australian Open. In questo modo i nostri giocatori termineranno l'esperienza oceanica per poi partire in direzione India. Non un viaggio comodo e una trasferta del genere può farsi sentire e può influire anche sulla forma fisica dei tennisti capitanati da Corrado Barazzutti. Quello di un itinerario che sembra un'Odissea è un coefficiente di difficoltà da non sottovalutare e di cui tener conto.
LA SUPERFICIE
Purtroppo giocheremo la sfida preliminare in trasferta e non nel nostro paese. Ciò significa, ovviamente, che saranno i nostri avversari a scegliere la superficie e, come è chiaro e giusto, opteranno per giocare su un campo che giova più a loro rispetto che a noi. Con ogni probabilità l'India sceglierà di disputare le partite sull'erba, probabilmente la superficie meno amata da Fognini e compagni. Già nelle sfide della rassegna iridata degli scorsi anni, infatti, gli indiani hanno sempre optato per un tipo di erba velocissima. I due singolaristi di casa Yuki Bhambri e Ramkumar Ramanathan mettono in mostra il loro miglior tennis in questa tipologia di campo e quest'ultimo in questa stagione ha disputato anche una finale ATP (Newport, persa dal padrone di casa Steve Johnson) su questa superficie. In trasferta e su un altro campo a noi ostico, altro punto a sfavore per la nostra nazionale.
IL DOPPIO
Nel match della seconda giornata, ovvero nella sfida di doppio, potremmo fare molta fatica nel caso venissero accoppiati Leander Paes e Rohan Bopanna. Due doppisti esperti che in tutta la loro carriera hanno vinto 19 slam in due tra doppio maschile e misto.
Nonostante le difficoltà, l'Italia ha tutte le carte in regola per vincere ed arrivare lontano anche nelle fasi finali considerando il fatto che abbiamo una delle selezioni azzurre più forti di sempre.