Peter Sagan si impone, da campione, a Quimper. Lo slovacco illumina la quinta uscita del Tour, rimandando allo sprint un eccellente Colbrelli. Nibali non perde un centimetro, Froome mette alla frusta la squadra. Si riparte quest'oggi e l'epilogo sul Mur de Bretagne chiama allo scoperto i medesimi protagonisti. La sesta tappa si chiude con uno strappo di 2 chilometri circa - pendenze interessanti specie nella prima parte - attenzione a possibili sorprese.
Si parte da Brest, i chilometri da percorrere sono 181. Due GPM caratterizzano la prima porzione di corsa, terreno fertile per i fuggitivi di giornata. La Côte de Ploudiry misura 1.5 chilometri, la pendenza media è del 7%, la Côte de Roc'h Trevezel ha una lunghezza superiore, - 2.5 chilometri - ma pendenze più morbide. Si entra nel vivo con il traguardo volante di Plouguernevel - km135. Inizia qui la lotta per il successo di tappa, qui le principali squadre devono assumere il comando e ricucire su eventuali battistrada. Il gruppo supera il Mur de Bretagne per la prima volta al km165, è il preludio al traguardo bonus collocato al km168.
Chi ha gamba può tentare la sortita già al primo squillo in quota, anticipare l'offensiva. Si transita nuovamente sul muro in chiusura di tappa, come detto 2 chilometri, i primi 1200 metri presentano punte del 12%, possono creare una selezione importante. Più accomodanti gli 800 d'arrivo - 4%.
Peter Sagan - due successi nella corrente edizione - veste panni da favorito, deve però reggere l'urto su pendenze arcigne, Alaphilippe sogna il colpo, la maglia gialla Van Avermaet scalpita. Può riprovarci Gilbert, riflettori, infine, su Valverde, in evidenza anche nella giornata di ieri nel gruppetto di testa.
Il percorso