Nella giornata di ieri, il debutto di Roger Federer, tre set, piuttosto rapidi, per assorbire l'atmosfera londinese, per dimenticare lo schiaffo rimediato ad Halle nell'atto conclusivo. Una manciata di ore dopo, ecco Rafa Nadal, principale riferimento della parte bassa del tabellone e rivale designato di Roger Federer - in molti identificano Cilic come principale minaccia per lo svizzero, ma per storia e palmares Rafa non può passare in secondo piano. L'incontro dello spagnolo è in programma sul centrale, al termine della partita tra Muguruza e Brady. Diversi interrogativi oscurano il cielo del maiorchino, fermo dalla finale parigina. Dopo il Roland Garros, scelta conservativa. Stacco necessario per ritrovare brillantezza fisica, per non fiaccare un corpo usurato dal tempo.
Nadal si presenta a Wimbledon senza fermate ufficiali sull'erba, sedute di allenamento per trovare la giusta confidenza sulla superficie, debutto qui, nel tempio del tennis. Partecipazione n.13, due vittorie, nel 2008 e nel 2010. Lo scorso anno, per Rafa, eliminazione inattesa al quarto turno, non splende da diversi anni. Il sorteggio, accomodante, può lanciare il maiorchino, fondamentale per Nadal superare la prima settimana per acquisire sicurezza, continuità. Il maggior pericolo ha profilo italiano, Fognini può stuzzicare il campionissimo spagnolo. Rafa ha strada spianata fino ai quarti, dove, secondo classifica, si staglia Del Potro.
L'esordio, con Dudi Sela, è perfetto. L'israeliano, 33 anni, naviga da alcune settimane a livello Challenger, pochi i risultati in sede ATP nella corrente annata. A Wimbledon, nel 2017, terzo turno, siamo nei pressi del miglior risultato in carriera, conseguito nel 2009 con il quarto turno. I precedenti sono due e sorridono a Nadal. Nel 2015, all'Australian Open, sigillo spagnolo, replica a Miami nel 2017. Due incontri senza storia, 5-0 il conto set.