Proprio quando la parte alta del tabellone degli Australian Open sembrava aprirgli le porte di una nuova finale, la seconda consecutiva dopo quella del 2017, Rafa Nadal si è fermato. In quarti, contro il croato Marin Cilic, a causa di un infortunio muscolare nella zona inguinale (lo stesso maiorchino non ha saputo spiegare con precisione dove sia avvenuto l'insulto che lo ha messo k.o.), è infatti arrivato il ritiro al quinto set, con la sensazione amara di aver perso una grande occasione.
E' quindi un Nadal accigliato e giù di corda quello che si presenta in conferenza stampa nella pancia della Rod Laver Arena di Melbourne, per tentare di spiegare cosa sia accaduto: "Non so quanto sia grave quest'infortunio - le parole del mancino di Manacòr, riportate dal sito ufficiale degli Australian Open - è successo appena dieci minuti fa, non sono in grado di stabilirlo. E' difficile dire con esattezza cosa sia successo e quale muscolo si sia lesionato. Si tratta di infortuni di cui non si conosce subito l'entità. Ora ho bisogno di aspettare un paio d'ore, domani farò una risonanza magnetica e vedremo. Non riesco a ricordare con precisione il momento in cui mi sono fatto male. Nel terzo set ho cominciato a sentire il muscolo un po' stanco, ma stavo giocando normalmente, senza alcuna limitazione di sorta. Poi, nel quarto set, a un certo punto, forse su una palla corta, ho sentito qualcosa, ma non ho realizzato subito quanto fosse grave. Sono cose che capitano, bisogna accettarle, funziona così. Sono momenti duri, non è la prima volta che una grande opportunità svanisce per me. Sono una persona positiva, ma oggi ho perso l'occasione di giungere in una semifinale di un torneo di uno Slam e di lottare per un titolo importante. Nella mia carriera mi era già successo un paio di volte di fermarmi per infortunio qui a Melbourne, quindi non voglio parlare di frustrazione, ma è davvero dura da accettare, in particolar modo dopo un dicembre difficile, in cui non ho potuto giocare ad Abu Dhabi, e neanche a Brisbane poco dopo. Ho lavorato duro per essere qui, abbiamo fatto tutto ciò che credevamo necessario per farci trovare pronti. Ed ero pronto, stavo giocando bene: anche oggi, un match che puoi vincere o che puoi perdere. Sono onesto: anche Cilic stava giocando bene. Io stavo lottando, ero avanti due set a uno, ora devo solo accettare la situazione, tornare a casa, recuperare e continuare. Nei momenti difficili della mia carriera, anche se è difficile crederlo, mi sono sempre accadute cose positive".
"L'infortunio è una cosa negativa, ma non mi metterò a compatirmi pensando che sia successo a me e non ad altri. D'altro canto stavo vincendo più di quasi tutti gli altri giocatori. La realtà è questa, chissà se non avessi avuto tutti questi infortuni". Interrogato ancora sull'infortunio, Nadal chiarisce che non si tratta di un problema all'anca: "No, non è l'anca, è la parte alta della coscia, non so dire però quale muscolo. Domani comunicheremo tutto dopo la risonanza magnetica. Ora non è il momento di parlare, perchè neanche i medici sanno cosa è realmente accaduto. E' meglio aspettare qualche ora: datemi tempo e domani saprete tutto. Ora potrei dire solo cose inesatte. Il ginocchio sta bene, nell'ultimo match ho giocato tre ore e cinquanta minuti, oggi eravamo sopra le tre ore, mi sentivo bene. Questo infortunio non dipende dall'aver giocato o meno tornei di preparazione. Un paio di volte in passato ho giocato tornei qui, ma se magari avessi avuto la possibilità di allenarmi duramento come lo scorso anno, tutto questo non sarebbe accaduto. Ma non è stato possibile, perchè avevo problemi al ginocchio e ho dovuto fare una preparazione più lenta, passo dopo passo. Ho lavorato comunque duro per essere pronto, e alla fine ce l'avevo fatta, ero nei quarti di finale avendo perso solo un set. La preparazione è andata abbastanza bene, stavo giocando bene e lottando per un torneo dello Slam. Più infortuni qui a Melbourne che altrove? No, non è questo il motivo. E' semplicemente successo. Ma chiunque sia nel circuito dovrebbe riflettere un po' su cosa sta avvenendo. Troppi giocatori infortunati. Non so se a qualcuno interessa la salute dei giocatori. Non tanto per la situazione attuale, ma per la vita dopo il tennis. Non so cosa sarà delle nostre vite se continueremo a giocare su superfici così dure".