Senza Serena Williams - ferma per maternità ma decisa a rientrare nel circuito a breve termine - il tennis americano si gode un inatteso dominio. Quattro tenniste di casa approdano in semifinale, a Flushing Meadows sventola il vessillo a stelle e strisce. La giornata odierna è cruciale, sono infatti in programma le due semifinali femminili. Si gioca in sessione serale sull'Arthur Ashe, tocca a Venus Williams e Sloane Stephens aprire il programma.

Snocciolare i numeri di Venere è quasi stucchevole. Una delle più forti giocatrici della storia, in bacheca due titoli a livello individuale - 2000 e 2001 - e due successi in doppio su questi campi. Una storia di lunga durata quella della nativa di Lynwood. Dalla prima finale nel 97 alla semifinale attuale, un incedere elegante, da regina. La stagione della Williams è al di sopra di ogni sospetto. Due finali Slam, in Australia e a Londra, il quarto turno a Parigi, su una superficie, la terra, che inibisce il tennis della maggiore delle sorelle. Manca la ciliegina sulla torta, a 37 anni Venus può conquistare un titolo di enorme prestigio, dimostrare di essere ancora oggi il riferimento di un circuito burrascoso. Con la caduta di Ka.Pliskova, la leadership mondiale è nelle mani di Garbine Muguruza, ma più dei numeri può il campo e il campo può appunto incoronare Venere, dea di eterna bellezza.

Tre set con la Kzumova, interrogativi consueti all'alba del torneo, l'affermazione con la Dodin, la replica con la Sakkari. Punto di volta con la Suarez. La spagnola, in evidente crescita, porta la Williams sul filo dell'equilibrio, 61 al terzo, emerge dalle acque Venere. Il braccio di ferro con la ritrovata Kvitova - al tie-break del terzo - è il rettilineo che conduce alla semifinale.

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La storia di Sloane Stephens è per forza di cose più breve, ancora da scrivere. Classe 93, un grave infortunio alle spalle, sette partecipazioni all'US Open, nel 2013 4T. Nell'annata corrente, uno scatto secco. Poche partite, di qualità. Una vertiginosa risalita in classifica, la Stephens torna ad osservare da vicino l'élite della racchetta. Divora posizioni, è pronta all'assalto, di Venus e del ranking.

Vinci per assorbire l'atmosfera americana, Cibulkova per valutare tenuta e consistenza in un contesto Slam. Con la Barty semplice amministrazione, Goerges e Sevastova per firmare l'ascesa. La lettone spinge al limite la Stephens, la riposta è da conclamata campionessa. Tre set ad alta tensione, sigillo di personalità.

Due precedenti tra Stephens e Venus Williams. Nel 2013, a Miami, il forfait di Venus prima del match con la connazionale. Scontro rimandato al 2015. Roland Garros, 76 61 per Sloane. Occasione di riscatto per la Williams.