Due ore e cinquanta minuti sull'Arthur Ashe, Del Potro volge lo sguardo al cielo, allarga le braccia. Un boato accoglie l'impresa del ragazzone di Tandil, per una volta il pubblico si divide tra vinto e vincitore. L'egemonia di Federer non è totale, difficile osservare con indifferenza i passi di Delpo, guerriero più forte di una sorte avversa. Otto anni dopo - una vita tennistica da quella incredibile sfida del 2009 - è ancora il migliore sul campo principale di Flushing Meadows, quattro set per mettere a nudo un Federer modesto, falloso. Oltre 40 errori per il Re, un conto salato contro un rivale caricato a mille. Sopravvissuto a un ottavo shock con Thiem - a un punto dalla vittoria l'austriaco - il gigante gioca a briglie sciolte, cavalca il suo tennis. Efficienza al servizio, drittoni che fiaccano un Federer alterno e indeciso.
Lo spartito tattico di Roger non segue una precisa direzione, la preparazione a singhiozzo recita ruolo chiave. Problemi alla schiena, il forfait a Cincinnati, un approccio contraddittorio con l'ultimo slam dell'anno. Del Potro si insinua negli interrogativi dell'elvetico, lo conduce a un passo dal baratro. Baratro che assorbe lo stesso Federer nel terzo parziale, risolto al tie-break. L'incontro trova la sua soluzione lì, al prolungamento, quando l'ex n.1 ha in mano le chiavi, ma non riesce ad aprire la serratura ben protetta da Delpo. La rete, da sempre amica di Federer, si rivela fatale. Prende campo, attacca, ma pecca in fase di chiusura (4 set point). 10 punti a 8, due set e uno per la 24esima testa di serie. 75 36 - bravo Del Potro a replicare a un secondo parziale in difetto, con Federer finalmente consistente pallina alla mano - 76.
Resta un ultimo colpo di pennello. Del Potro confeziona l'allungo nelle fasi iniziali, strappa la battuta a Federer. Occasione ghiotta, sente il profumo della battaglia, sale di colpi al servizio, concede la miseria di tre punti in battuta. Roger non alza bandiera bianca, è in scia, ma appare dimesso. Epilogo naturale, fucilata, difesa strenua di Federer, dritto con i piedi dentro al campo. Festa sudamericana, il sigillo di Delpo.
Del Potro - Federer 75 36 76(8) 64