E' un Murray a due facce quello che affronta un Sam Querrey in palla, ma fortunato. Lo scozzese veleggia in acque tranquille nel primo set, cede qualcosa nel secondo e si riprende nel terzo, ma il crollo fisico è dietro l'angolo e permette all'americano di conquistare uno straordinario pass per le semifinali di Wimbledon 2017. Esce quindi di scena il vincitore uscente che lunedì potrebbe anche perdere il posto da numero uno al mondo nel ranking Atp a favore di Novak Djokovic.
Ad aprire la contesa è il servizio di Andy Murray che si mostra solido, come dovrebbe sempre essere quello di un numero uno al mondo. Lo scozzese vince in facilità il game di apertura, mentre Querrey inizia in malo modo la propria partita: doppio fallo. Forse la tensione per l'avversario, forse quella del campo, il lungagnone statunitense non ingrana nel suo primo turno al servizio e concede subito il break allo scozzese. Il numero 28 del ranking prova allora ad essere più aggressivo in risposta, ma il padrone di casa non si fa intimorire, non lasciando mai spazi per un eventuale contro break. La chiusura del parziale arriva quindi come normale conseguenza dello suo svolgimento con l'americano che spara via un dritto abbastanza facile.
Il secondo set muta volto e forze in campo. Querrey ritrova il servizio aprendo con un ace ed un' altra battuta terrificante che sfora il muro dei 200 km/h. Al terzo gioco l'americano rischia di subire il break, ma ribalta la situazione sfruttando il suo punto di forza. Lo strappo però è solo rimandato: al settimo gioco Murray va sopra 0-40, il numero 26 al mondo torna sotto con grande grinta, ma una volta in parità si deve arrendere alla classe dello scozzese che conquista la quarta palla break del game con un dritto in contropiede e poi la converte con uno dei tanti splendidi passanti di rovescio mostrati nel corso del match. Incredibilmente, però, il due volte vincitore di Wimbledon accusa la pressione e offre subito il fianco all'americano che non se lo fa ripetere due volte e con uno schiaffo al volo conquista il servizio appena perduto. Il break subito fa perdere la tranquillità al numero uno al mondo che, infatti, offre subito dopo il set point al proprio avversario. Querrey però spreca la prima occasione sbagliando la risposta, ma realizza la seconda, arrivata dopo un gratuito abbastanza inspiegabile di Murray, con un tremendo rovescio a tagliare il campo e le gambe dell'avversario.
Nella ritrovata situazione di parità, lo scozzese torna ad essere quello che siede sul trono del mondo. In apertura di terzo set ottiene subito il break grazie alle proprie risposte convincenti e ad il rovescio su cui un ingenuo Querrey continua ad attaccarlo. Con un break di vantaggio il parziale scorre via fino al decimo gioco quando il campione in carica torna ad accusare la pressione ed offre due palle break all'americano: basta la prima. Si arriva poi al tie break con il mood del match che pende a favore dello statunitense, ma a sorpresa è Murray a prevalere ed anche in maniera netta, chiudendo il tie sul 7-4.
Il penultimo set del match è un campanello d'allarme. Lo scozzese cede il break a zero al terzo gioco con due gratuiti di dritto e rovescio, ma la situazione si fa più preoccupante quando al quinto gioco la sua prima comincia a non entrare più in campo. Querrey, ovviamente, non si fa scappare l'occasione e affonda il colpo conquistando il secondo break del set. Si arriva velocemente al 5-1, quando Murray offre ancora il fianco: il primo set point americano è annullato dalla prima vincente, ma dopo un gratuito di dritto, Querrey, avanza in risposta e chiude i giochi sul 6-1.
Il quinto set è poco più che una formalità. Murray soffre un probabile ritorno del problema all'anca, non si muove in campo, ma nonostante questo non chiama il time out medico e lotta su ogni palla. Querrey, però, non si fa impietosire e lo finisce in breve tempo. Lo scozzese cede altre due volte il servizio ed il numero ventotto al mondo chiude il match con l'ace. Prima semifinale in carriera per il quasi trentenne americano che affronterà il vincente tra Gilles Muller e Marin Cilic.