La prima settimana dei Championships edizione 2017 è andata agli archivi senza particolari sorprese. I Fab Four veleggiano tutti a velocità di crociera, con il solo Andy Murray costretto a fronteggiare le ondate dell'azzurro Fabio Fognini, mentre i loro avversari più giovani avanzano chiedendosi se un nuovo mondo è possibile. A giudicare dai primi tre turni di Wimbledon, la risposta sembrerebbe essere negativa, perchè delle prime cinque teste di serie del tabellone maschile solo Stan Wawrinka è stato eliminato all'esordio, peraltro proprio da un esponente della Next Gen, il russo Daniil Medvedev.
E' un seeding spaccato in due quello che si presenta agli appassionati e addetti ai lavori alla vigilia della giornata più interessante del torneo, il primo lunedì della seconda settimana, in cui sono in programma ben sedici match, ottavi di finale maschili e femminili. L'incontro più atteso, programmato come terzo sul campo centrale, vedrà opposto Roger Federer a Grigor Dimitrov, nel sesto episodio di una rivalità mai realmente nata, tra il fuoriclasse svizzero e il ventiseienne bulgaro. Cinque i precedenti tra i due, tutti a favore di Federer (l'ultima, nel 2016, negli ottavi di finale degli Australian Open). "Ogni volta che lo incontro, diventa sempre più forte", l'omaggio del fenomeno da Basilea al suo più giovane rivale, alla ricerca di continuità e soprattutto di un risultato eclatante. Quale miglior occasione di un ottavo sul centrale di Wimbledon, in un ideale passaggio di consegne tra "vecchio" (ma guai a dirlo) e nuovo? E' un Dimitrov che sinora ha incantato ai Championships, non ha perso un set, è sempre sembrato in controllo della situazione e con tutti i colpi, a cominciare dal servizio, perfettamente tarati. Ecco perchè il bulgaro rappresenta un ostacolo durissimo da superare per un Federer che ha giocato con le marce in una prima settimana con andatura da cicloturistica. Se il gioco sarà sostanzialmente a specchio, a fare la differenza potrebbero essere la freschezza atletica e la continuità con la prima di servizio. Dimitrov, battuto da Nadal in semifinale a Melbourne, giunge da outsider di lusso all'appuntamento con il tempio, in una sorta di ora o mai più di chi sente che certe occasioni potrebbero non capitare con una frequenza simile.
Se Dimitrov rimane - per attitudine e talento - la principale mina vagante tra le teste di serie della parte bassa del tabellone, non vanno affatto sottovalutati Alexander Zverev e Dominic Thiem. Il giovane Sascha non ha sbagliato nulla nel suo percorso (netto) a Wimbledon, mettendo in mostra un mix di solidità e brillantezza che ne fanno il prototipo del giocatore del futuro, in particolare per la capacità di adattarsi senza scossoni a qualsiasi tipo di superficie (vincitore quest'anno sul veloce indoor di Montpellier, sulla terra di Monaco di Baviera e Roma, finalista ad Halle, proprio contro Federer). Il fenicottero tedesco dovrà affrontare domani il canadese Milos Raonic, apparso in uno stato di forma non irresistibile, ma sempre pericoloso sull'erba grazie alla potenza del suo servizio. Un'erba che è però più lenta rispetto alla tradizione, con rimbalzi alti che favoriscono scambi più lunghi: un fattore che potrebbe giocare in favore di Zverev che, in un eventuale quarto di finale, troverebbe proprio uno tra Federer e Dimitrov. Ecco perchè la strada verso l'ottavo titolo ai Championships dello svizzero non è mai stata così accidentata.
Non fosse bastato il tasso di talento presente nel solo terzo quarto del tabellone, ecco sbucare un po' più in basso, solo nel seeding ovviamente, Dominic Thiem, l'austriaco mai così avanti a Wimbledon. Giocatore da terra rossa, Thiem sopperisce al suo gioco lontano dalla riga di fondo (caratterizzato da aperture molto ampie nella preparazione dei colpi) con una condizione atletica straordinaria, abbinata a un servizio in costante miglioramento e a una capacità di adattamento per certi versi insospettabile. Delle tre mine vaganti di questo spicchio di tabellone, l'austriaco sembra avere meno margini di errore, ma ha dalla sua un prossimo turno non proibitivo contro Tomas Berdych, per poi sfidare nuovamente Novak Djokovic, maltrattato poche settimane fa sul rosso di Parigi.