All'alba della sua diciannovesima partecipazione ai Championships, Roger Federer è ancora considerato dai bookmakers il favorito numero uno per la conquista dell'edizione 2017 di Wimbledon, terzo Slam stagionale, su erba, al via da lunedì prossimo. Eppure lo svizzero, che pure sta vivendo un periodo di forma fantastico, non dimentica quanto possano essere pericolosi i suoi rivali, gli altri tre esponenti dei Fab Four, che sui prati di Londra si alternano come vincitori a partire dal 2003.
"E' vero - dice il fuoriclasse elvetico nella tradizionale conferenza stampa del sabato che precede l'inizio del torneo - negli ultimi quindici anni qui a Wimbledon c'è stato un netto dominio di quattro giocatori, come del resto accaduto in parecchi altri Slam, nella maggior parte dei Master 1000, alle Olimpiadi e alle Atp Finals. Sono numeri sorprendenti, ma che possono cambiare molto velocemente". Federer passa velocemente in rassegna lo stato attuale dei suoi storici avversari: "Andy (Murray, ndr) è uno dei grandi favoriti, anche se ovviamente dipenderà dalle sue condizioni di forma: se sarà vicino al 100% è un candidato alla vittoria finale. Stesso discorso per Novak (Djokovic), che proprio oggi è tornato al successo a Eastbourne. Rafa (Nadal, ndr) è stato caldissimo nella stagione sul rosso. Vedo più aspetti positivi che negativi nei loro stati di forma, saranno tutti difficili da battere qui. Ognuno ha la sua storia personale: io, con tutto quello che ho passato, Andy con i problemi fisici che ha patito al Queen's. Ma non mi preoccuperei per lui, conosce questo torneo, può giocare la prima settimana per ritrovare la forma in vista della seconda". Un Federer che non dimentica i giovani, veri e propri outsider di questa edizione: "Sascha Zverev e Nick Kyrgios hanno già mostrato il loro potenziale, mentre altri giocatori più esperti, come Raonic, Nishikori e Dimitrov hanno tutte le carte in regola per far bene e arrivare fino in fondo: non sarebbe certo una sorpresa. Se parliamo di vincere Wimbledon, prenderei in considerazione questi cinque nomi, ma non voglio dimenticarne altri, come Dominic Thiem, ormai abituato a fare strada negli Slam, anche se forse l'erba non è la sua superficie preferita. Con lui ho perso a Stoccarda lo scorso anno, rimasi impressionato dalla capacità di adattare il suo gioco a condizioni diverse, quindi mi aspetto qualcosa di interessante da lui. Tra i favoriti ci sono ovviamente anche altri giocatori, come Cilic e Wawrinka: sarà un'altra edizione interessante dei Championships".
Lo svizzero torna a parlare del suo straordinario 2017, che ha seguito gli infortuni dello scorso anno e la pausa di sei mesi, che iniziò proprio dopo il k.o. in semifinale a Wimbledon contro Raonic: "L'infortunio di dodici mesi fa non ebbe nulla a che fare con i problemi al ginocchio che mi avevano accompagnato durante tutta la stagione sull'erba. Ma anche se fossi stato totalmente sano, non è detto che sarei riuscito a battere Milos, a togliergli il servizio nel finale di partita. Nelle settimane successive ho consultato diversi medici, mi sono confrontato con il mio team sull'opportunità di saltare le Olimpiadi e gli US Open, per capire come e in che tempi tornare al top della forma. In quel momento ho deciso di staccare completamente per quattro mesi: all'inizio mi sembravano un'eternità, pensavo a uno, due mesi di stop. Ma per tornare a pieno regime era quello di cui avevo bisogno, e che non potevo esimermi dal fare. Grazie a Dio poi sono tornato ai miei livelli, quindi non ho rimpianti al riguardo". Lo svizzero spiega così la decisione di saltare il Roland Garros e l'intero calendario su terra rossa: "Ho scelto di darmi la miglior chance possibile per la stagione sull'erba, perciò non voglio guardarmi indietro. A Parigi ero pronto a giocare, mentre non lo ero per Roma e Madrid. Mi sono anche allenato sulla terra per qualche giorno, ma giocare sul rosso mi avebbe impedito di avere una grande occasione qui a Wimbledon. E’ stata una decisione difficile, perché per la prima volta ho saltato uno Slam pur essendo al 100% della condizione ma, ancora una volta, non ho alcun tipo di rimpianto". Chiosa finale sulle aspettative tecniche per il torneo londinese: "Sto cercando di gestire le mie energie in allenamento, con scambi brevi. Domani mi riposerò, poi cercherò di arrivare il più fresco possibile al match di primo turno di martedì. Voglio giocare in maniera aggressiva, e per farlo ho bisogno di essere rapido di piedi e veloce di testa. Se riuscirò a riposare abbastanza, penso che potrò giocare davvero un buon tennis. Già in allenamento sto provando un gioco d'attacco, facendo un po' di serve and volley, per assicurarmi di non dover rimanere ancorato alla linea di fondo. Devo solo cercare di mettere in atto il mio gioco, come sto facendo in questi giorni di preparazione".