Esordio e ritorno con vittoria, seppur a fatica, per Roger Federer, che nel primo turno dell'Australian Open 2017 supera nonostante qualche fisiologico passaggio a vuoto Jurgen Melzer in quattro set. Fatica, l'elvetico, sul cemento australiano a ritrovare ritmo e precisione nel primo parziale, nel quale viene aiutato dagli errori di misura dell'austriaco che, in vantaggio di un break, spegne la luce facendosi rimontare. Discorso capovolto nel secondo parziale, dove Federer stacca fin troppo presto la spina della concentrazione, allungando il match al quarto. Non c'è storia, invece, negli ultimi due parziali, dove lo svizzero torna efficace e preciso, senza strafare con i colpi da fondo campo.
Primi quattro giochi dell'incontro di studio, con i due contendenti che gestiscono con discreta facilità i relativi turni di servizio. Il primo a faticare è Melzer, nel quinto gioco, anche se è Federer nel turno successivo a cedere per primo la battuta: un paio di errori gratuiti, a rete e da fondo campo, spianano la strada al rivale, che alla prima occasione beffa con il passante l'elvetico, sceso prematuramente a rete (42). Roger prova ad alzare il ritmo con i colpi da fondo, ma stenta a trovare la misura giusta soprattutto con il rovescio: l'austriaco lo aiuta sprecando un paio di ghiotte occasioni per archiviare il set, prima di rovinare tutto a rete concedendosi al contro-break. Lo svizzero ritrova serenità e lucidità, gestendo meglio gli scambi da fondo campo: il guizzo di dritto lungo linea gli vale tre palle break; archiviato il vantaggio alla prima occasione, il set è la naturale conseguenza nel turno successivo (75).
L'occasione persa condiziona il primo turno in battuta di Melzer in avvio di secondo parziale: nemmeno il tempo di battere ciglio che l'elvetico sale immediatamente 20, sfruttando il ritrovato servizio per mettere una pezza a qualche errore di troppo nel secondo gioco. Federer sembra controllare agevolmente il vantaggio, mettendolo in ghiaccio grazie ad una buona dose di prime di servizio nei primi due turni. Lo svizzero paga qualche passaggio a vuoto di concentrazione, oltre alla ritrovata precisione dell'austriaco con il dritto: nel sesto gioco non basta la battuta, con Melzer che incalza Roger fino a strappargli il servizio (33). Lo sfidante sale in cattedra, ritrovando fiducia; le spalle e la mente libera gli consentono, dopo aver tenuto il servizio, di introdursi nelle crepe del gioco di Roger e piazzare con due tagli di rovescio il secondo break di fila (35). Stavolta Melzer non stacca la spina, archiviando il parziale nel game successivo ai vantaggi.
Il set perso fa riflettere Federer, che torna in campo con l'intento di bloccare maggiormente i colpi cercando di rifinire meglio il campo: la scelta di prediligere la precisione, al posto della potenza, lo premia. Dopo i primi turni di relativa tranquillità, l'elvetico sale in cattedra a metà parziale: l'austriaco perde campo e torna a correre, pratica non digerita di buon grado; Federer approfitta del vantaggio e di una non esaltante percentuale al servizio di Melzer per piazzare la zampata e tornare avanti nel punteggio (31). Rispetto al secondo parziale Roger si riscopre essenziale, senza distrazione alcuna: l'avversario tira naturalmente i remi in barca, provando a conservare energie mentali e fisiche in vista del quarto parziale.
L'inerzia tuttavia non cambia anche in avvio di quarta ripresa, con Federer che dopo aver serenamente gestito il primo turno in battuta sale di colpi in risposta, pressando Melzer e forzandolo a qualche errore di troppo. Roger incontra la resistenza dell'austriaco, che emana l'ultimo respiro tecnico in risposta nel terzo gioco: un paio di vincenti da fondo campo minano le certezze dello svizzero, che si salva grazie alla prima di servizio. Due accelerazioni da fondo sono sufficienti, in avvio di quarto game, a far vacillare il mancino dell'austriaco, che cede servizio e incontro (31). I due si lasciano andare nel finale, fino a break che vale l'incontro sul 62.
R.Federer b. J.Melzer 75 36 62 62