Ci sono alcuni finali che solo Wimbledon sa darti. Sul centrale, un emozionante Federer supera 3-2 Cilic. Nei primi due set Marin vola, meritatamente, avanti. Colpo su colpo rimarca sempre più le ferite di Roger, che non riesce ad alzare la testa. Con uno scatto d'orgoglio misto a magia, lo svizzero conquista il terzo set e vince un quarto thriller. Nel quinto, zampata decisiva sul 4-3 e partita portata a casa. L'erba è casa sua.

Nei primi quattro game, gli scambi sono ridotti al minimo. Cilic fa affidamento sul suo servizio tagliente, Roger su una prima carica e potente che sfocia, a volte, in un ace. Sul 2-2 i colpi si allungano e Roger sale in cattedra e si conquista due palle break, annullate con grande maestria dal croato. I due tennisti sfoggiano soluzioni efficaci in battuta, aprendosi il più possibile il campo, riuscendo a far muovere l'avversario in risposta. I game al servizio non danno grattacapi e si decide tutto al tie-break. Al prolungamento, Cilic si prende subito il doppio mini break, sfruttando due servizi mordibi di Roger. Federer ne recupera uno con un gran passante di rovescio ma Cilic, sul 6-4, punisce la seconda dello svizzero e si prende il set. 

Il grande tennis di Cilic preoccupa il Re, che ricorda, bene, l'ultima sfida agli Us Open. Federer comanda poche volte lo scambio e corre il doppio dell'avversario che, aggressivo, non lascia spazio ai ragionamenti. Sull' 1-1 subito prima palla break per Marin che non perdona; sventaglio di dritto profondo e 2-1. Roger si guadagna una palla per il controbreak nel gioco successivo, ma non la sfrutta. Marin tiene a debita distanza Federer che non crea mai problemi, concedendo gratuiti anche con il rovescio. Sul 5-4, seconda ad uscire di Cilic e due set a zero per l'ex campione degli Us Open. 

Nel terzo set il canovaccio non cambia. Cilic, perfetto alla battuta, non soffre praticamente mai, mentre Federer, lento negli spostamenti e pesante sulle gambe, suda per conquistare i game al servizio. Sul 3-3 il croato tira fuori dal cilindro tre risposte profonde e violente che mettono alle corde il 7 volte campione di Wimbledon. La stoffa del campione viene fuori e, con un piede sull'orlo del baratro, servizio e dritto ristabilizzano l'equilibrio. Vinto il game, sul 4-3, il Re all'improvviso trova per la prima volta nel match la risposta e mette pressione a Cilic che gli concede una palla break che si scopre fatale. Il maestro riprende in mano la partita e d'orgoglio, porta al quarto Marin.

Nei primi quattro game del quarto si rimarcano le linee principali del primo set. Servizio devastante e poco gioco. Sul 3-3, i fantasmi del primo set tornano a farsi vivi sul centrale, con Roger costretto a fronteggiare due palle break che però annulla molto bene. Nel game successivo è lui a conquistarsene due, ma Cilic si ricorda di aver un servizio micidiale e lo usa. La battuta continua a tenere banco, ma il croato sbanda vertiginosamente senza la prima. Si va ancora al tie-break e stavolta è spettacolare. Si scambia tantissimo, con ogni accelerazione appesa ad un filo. Roger sbaglia un dritto di facile lettura, Cilic risponde con un rovescio largo. La tensione si taglia col coltello, i due non sono calmi e sbagliano tanto, con Marin che conferma la scarso feeling con la prima di servizio. Sul 9-9, il mini break è decisivo. L'acuto del maestro, si va al quinto. 

Il quinto set pende dalla parte di Federer. Lo svizzero bombarda con il servizio e comanda lo scambio, trovando sicurezza nel dritto e nel rovescio, salvifico nei momenti critici. I giochi seguono la battuta, sul 4-3 Roger conferma il percorso di crescita costante e si prende due palle break. La prima Cilic l'annulla con il brivido, sulla seconda c'è solo da guardare. Dritto incrociato da scrivere sui libri di storia e servizio strappato al croato. Tutti in piedi. Il gioco successivo è una passeggiata. Roger inarca la testa, guarda il cielo esausto, mentre il centrale lo abbraccia con un caloroso applauso.