La vittoria in tre set contro il ceco Tomas Berdych (7-6 6-4 6-3) consente a Roger Federer di tornare in semifinale agli Australian Open e di giungere tra i migliori quattro in uno Slam per la terza volta consecutiva dopo le finali di Wimbledon e New York, entrambe perse contro il numero uno del mondo Novak Djokovic.

Sarà ancora il serbo l'ostacolo da superare nella ricerca di un altro titolo di prestigio per lo svizzero. In semifinale si affronteranno dunque le teste di serie numero uno e tre della parte alta del tabellone di Melbourne, con pronostici rispettati e avversari eliminati nel corso di questi primi otto giorni australiani: "Oggi ho giocato bene per tutta la partita - l'esordio di Federer in conferenza stampa - peccato aver perso due break qua e là, ma Tomas mi ha aggredito, stava spingendo parecchio in quelle due occasioni. I suoi colpi sono molto potenti e sa come mettermi in difficoltà. Per questo motivo sono contento di come ho reagito sia nel primo che nel terzo set, togliendogli immediatamente la battuta. Nel secondo set invece ho gestito bene il vantaggio. Il primo parziale è stato davvero combattuto, ed è sempre il più importante di tutti. Vincerlo è stato la chiave per portare a casa il match, perchè altrimenti Tomas avrebbe preso molta più fiducia. E' sempre difficile perdere il primo set al tie-break in una partita al meglio dei cinque"

Federer si esprime così sul suo gioco, spesso proiettato verso la ricerca del punto a rete: "Mi sento a mio agio nei pressi della rete, soprattutto negli ultimi anni. In realtà ci giocavo anche quando sono entrato nel circuito, poi nel tempo sono migliorato anche se credo di avere ancora margini per crescere in quella zona del campo. Ogni giocatore si difende e tira passanti alla sua maniera, il punto è capire contro chi è conveniente attaccare con una palla lenta o giocando normalmente i propri colpi. Djokovic è probabilmente il miglior ribattitore al mondo, ed è eccezionale in difesa con il suo rovescio a due mani, che gli permette di reagire alla grande con enorme facilità, un po' come Murray". Alla domanda su quanto sia importante per lui essere ancora in corsa per vincere uno Slam in un'epoca tennistica dominata da Djokovic, il fuoriclasse svizzero esprime tutta la sua soddisfazione per i suoi risultati più recenti: "E' qualcosa che significa molto per me ed è uno dei motivi per cui sono ancora in attività. Mi sento ancora competitivo ai massimi livelli, posso davvero battere chiunque. E' bello aver ritrovato continuità negli ultimi tre tornei dello Slam, ora sto giocando bene, soprattutto sto esprimendo un tennis che mi soddisfa. Andare a rete così spesso rende tutto più divertente. Sono molto contento, tutto questo è molto importante per me". Infine una battuta sui suoi modi di caricarsi durante le partite: "Generalmente tiro fuori un "come on" qua e là, l'inglese è la mia prima lingua, quella che ho parlato di più da bambino. Altrimenti mi capita di usare il tedesco, più raro che mi esprima in francese, a meno che non mi trovi in un paese francofono. Esultare con un "allez"? No, me lo conservo per il Roland Garros".