Gli dei del tennis hanno voluto questo, quando è stato sorteggiato il tabellone, quando tutte le teste di serie dalla parte dell'azzurra sono cadute ad una ad una nel corso del torneo, quando si è aperto quello spiraglio nel tabellone che poteva far sperare in un risultato di questa portata, quando anche l'avversaria più temibile, la Bouchard, si è ritirata prima di scendere in campo nell'ottavo di finale per infortunio. Pare davvero un disegno del destino, ma non c'è niente di più meritato per un talento cristallino e così raro da vedere oggi nel mondo del tennis, soprattutto quello femminile: la Vinci,all'età di 32 anni, festeggia la sua prima semifinale Major nel singolare, dopo una battaglia di due ore e mezzo con la francese Mladenovic.

Partita ricchissima di capovolgimenti di scena, non tennisticamente eccelsa ma psicologiamente una guerra vera e propria. Il primo set è forse quello che scorre via più rapido, la Vinci scende in campo sicuramente meglio dell'avversaria, mettendo in campo tutta la sua esperienza, mentre dall'altra parte della rete c'è una tennista molto impacciata e che sente, più dell'azzurra, la possibilità dello storico risultato (anche per lei infatti si tratterebbe della prima semifinale slam). Dopo tre game di gioco, il risultato parla già chiaro: 3-0 Vinci, con la tarantina lesta a strappare alla prima occasione il servizio alla francese, addirittura a zero. E questo segna sicuramente l'intero parziale, che finisce facilmente nelle mani dell'azzurra per 6 giochi a 3 in 27 minuti di gioco.

Nel secondo set la musica cambia, perchè la Mladenovic si scuote, il braccio è più sciolto e inizia a mostrare tutto quel talento che anni fa le aveva fatto guadagnare le copertine di tutte le riviste sportive francesi. In particolar modo due colpi iniziano a fare la differenza, il servizio, molto vario e potente, e il diritto a sventaglio in risposta alla seconda di servizio della Vinci. I break si sprecano in questo secondo set, ne arrivano due di fila nel terzo e nel quarto game (dopo che Roberta aveva salvato clamorosamente 6 palle break nel secondo game), e ancora altri due nel sesto e settimo.                                             Ma il più grave, ovviamente, è quello del dodicesimo game, con l'italiana al servizio: troppi errori con il diritto, la francese ringrazia e viene a prendersi a rete il secondo set: 7-5 il punteggio finale.

Il terzo set è di una intensità nervosa clamorosa, ma ancora la Vinci si trova costretta a controbattere i colpi da fondo della Mladenovic, che comanda le operazione oramai da un'ora a questa parte. Il quarto game potrebbe segnare la svolta per la francese: infatti, sull'ennesima palla break, viene chiamato fuori un diritto molto profondo della Vinci la quale, già avviandosi verso la panchina, chiama un challenge disperato ma mai così propizio: la palla infatti pizzica mezza riga e così si rigioca il punto. Roberta si aggiudica tre scambi consecutivi e, dal possibile break,si va sul 2 pari.

Il settimo gioco però è assolutamente la svolta della partita, basta vedere la durata (16 minuti): la francese al servizio fa e disfa, sbaglia punti facili quando deve chiudere il game, si inventa prodezze di talento puro quando invece deve annullare le quattro palle break che porterebbero l'italiana a due game dalle semifinali. La quinta per fortuna è quella buona, sbaglia di diritto la francese e la Vinci si trova avanti 4-3.                                                                                             Questo gioco sembra segnare non solo mentalmente ma anche fisicamente la francese, che richiede il medical time-out per problemi alla coscia sinistra, e infatti nei turni successivi gioca praticamente da ferma. Ma la tensione è comunque tanta quando l'azzurra va a servire sul 5-4 per il match: poche prime, la francese tira da fermo e prende ancora le righe e si va ai vantaggi. Ma qui due risposte affossate dalla Mladenovic regalano la gioia più grande della sua carriera alla Vinci.

L'avversaria che si troverà al prossimo turno verrà fuori dal derby di stanotte tra le sorelle Williams, con Serena ovviamente favoritissima. Comunque vada, Roberta se la godrà e l'Italia potrà gioire per un altro splendido risultato in campo femminile.