Novak Djokovic è il n.1, Richard Gasquet è qui con pieno merito. La semifinale della parte alta porta nel nobile Campo Centrale il dominatore del circuito, RoboNole, e un talento di nuovo luminoso, rigenerato dall'erba, Richard Gasquet. Sulla carta non c'è partita. Il tennis bello, elegante di Gasquet non può scalfire l'inossidabile resistenza di Djokovic. Nole intravede l'ultimo atto londinese, contro Murray o Federer - semifinale della parte bassa - e raccoglie l'aiuto della sorte. Nishikori saluta presto il torneo - messo KO da un problema fisico - Wawrinka crolla nei quarti, proprio contro il transalpino. 

Djokovic si completa alla perfezione con Gasquet, perché non soffre le migliori armi del campione di Francia. A testimonianza dell'assunto, i precedenti. Una sola sconfitta per Nole, a fronte di 11 successi. Quello odierno è il terzo confronto in un torneo Slam, il primo sul verde. Gasquet, a Wimbledon, ricorda con piacere la semifinale del 2007, con Federer e auspica un passo avanti, otto anni dopo. Per il francese è la terza semifinale in un torneo di questo prestigio (alla già citata sfida con Federer, si aggiunge la semi del 2013 a Flushing Meadows con Nadal). 

Nel cammino di Gasquet, ore e ore di campo, fatica e sudore, per coltivare fiducia e sicurezza, fino all'apoteosi con Wawrinka. 11-9 al quinto per gridare al mondo di un ritorno insperato. Più agevole il compito di Djokovic, schiacciato solo dal sudafricano Anderson per due set, prima del ritorno. Quarti in carrozza per Nole, opposto a un Cilic modesto. 

Il passato dice Djokovic, come il presente, ma Gasquet ha un'energia clamorosa, vuol raccontare qualcosa, dimostrare qualcosa. Nole conosce Richard, ne apprezza la qualità e sottolinea l'attuale stato del rivale. Nella conferenza pre-partita Djoko pone il punto esclamativo sulla forma fisica di Gasquet. Analisi perfetta, il nativo di Béziers sta bene, dopo due anni di acciacchi è vivo, corre, ha tempo per preparare i colpi, i piedi danzano, il braccio è lo stesso da sempre. 

L'ago della bilancia pende sul fronte serbo, ma Gasquet ha un'occasione, almeno per stuzzicare Nole.